Vicina di Casa

rino.67
00sabato 30 aprile 2011 23:19
Masaggio e Ceretta Intima
Salve, questa è una storia, fatta di tre episodi molto particolari accaduti realmente diversi anni fa. Ho cercato di arricchirli di particolari -talvolta anche non fedeli- per renderli più attuali e per rendere la lettura più stimolante. Spero piacciano.

I tre episodi concatenati riguardano fondamentalmente una stessa persona, una mia vicina di casa divenuta negli anni un’amica e confidente speciale soprattutto a causa delle sue disavventure sentimentali.
Tutto accadde poco più di dieci anni fa quando vivevo ancora nell’appartamento affittato da studente di medicina anche avendo finito gli studi, e avendo da poco iniziato a lavorare come medico in ospedale. Avevo fatto amicizia con una vicina di casa che allora aveva poco più di quarant’anni, tre bambini ed era stata da poco mollata dal marito. Lei era alta, mora, non particolarmente bella ma la separazione aveva avuto un effetto dirompente in quanto aveva deciso di rilanciarsi soprattutto sotto l’aspetto fisico ammazzandosi di palestra e nuoto (la sua famiglia gestiva un centro benessere, che chiamerò Apollo, con annessa piscina e centro sportivo) e rifacendosi il seno. Partiva da una terza non priva di significato, ed era approdata ad una quarta abbondante. L’attività fisica l’aveva resa veramente notevole nel fisico divenuto molto tonico e slanciato e forse un certo desiderio di rivalsa la rendeva spesso spregiudicata nella scelta dell’abbigliamento.
Io avevo dieci anni esatti meno di lei e questo era forse il motivo per cui non mi aveva mai considerato un possibile oggetto di attenzioni sessuali, ma una specie di figlio maggiore o fratello minore cui rivolgere confidenze, confessare frustrazioni e col tempo forse dedicare qualche attenzione speciale.
Tanto per fare un’idea della confidenza che si era stabilita, quando tornò a casa dopo l’operazione al seno, fui uno dei primi a cui fece vedere dal vivo l’opera del chirurgo plastico. Probabilmente il mio lavoro di medico facilitava la confidenza in quel senso.
Da separata penso abbia avuto diverse storie, tutte però molto brevi e penso poco appaganti per lei. Di fatto usciva spesso la sera quando non doveva tenere i bambini: qualche volta accadeva pure che mi avvisasse che stava per uscire e che lasciasse detto ai suoi figli che in caso di bisogno avrebbero potuto rivolgersi a me se io rimanevo in casa. A volte passava da me solo per farmi vedere cosa aveva indossato e chiedere un mio parere. Riponeva molta considerazione nel mio giudizio estetico. Spesso avevo desiderato di essere io quello sotto casa ad aspettarla.
Tutto ebbe inizio proprio così, una sera d’estate arrivo a casa verso le dieci, mi spoglio completamente e mi dirigo verso la doccia quando sento suonare il campanello. E’lei. Potrei dirle di aspettare, ma la tentazione è troppo forte .Non è solo la possibilità di farmi vedere, quanto il timore che non aspetti e vada via“sei sola?” le chiedo. “si tranquillo” mi risponde.
Le apro rimanendo dietro la porta e coprendomi con una sola mano. Lei entra spavalda,con un paio di sandali con tacco sostenuto ed un vestitino corto e leggero che non lascia dubbi sul fatto che sta per uscire.
Si volta e mi squadra dalla testa ai piedi. Sorride. “ma tu giri sempre così per casa?mi sa che devo venire più spesso”
“sono appena rientrato stavo entrando in doccia” richiudo la porta con la mano libera ed inevitabilmente le mostro il sedere. Continua a guardarmi senza pudore come se mi stesse esaminando.
“non ti facevo così da vestito lo sai?”
“nessuno fa il prossimo nudo quando lo vede vestito, e poi così come? “ rispondo fingendo fastidio
“beh non sei più un ragazzino, e poi non è vero, ci sono certi cafoni che ti spogliano con gli occhi “
“Lo so grazie.. ma di che hai bisogno?”
Lei si è già voltata e diretta verso la mia cucina “ti prendo in prestito del latte per domani mi dici dov’è? “
“nel frigo”
Adesso io sono sulla soglia della cucina e lei davanti a me con la bottiglia del latte in mano mi fissa ancora una volta dalla testa ai piedi sorridendo e mi dice “e togli quella mano che sei ridicolo, anzi sembri un maniaco! non te lo mangio mica, pensavo ti fidassi della tua vicina.. “ così mi passa davanti a un centimetro facendo rotolare la bottiglia del latte fredda contro il mio fianco.
Inutile dire che rimango di stucco perchè avverto tutta la mia goffagine. Le ho aperto nudo, la faccio entrare, e non ho il coraggio di mostrarmi. Continuo a seguirla nel suo giro, è di nuovo alla porta. Esita un momento ad aprire. Mi guarda di nuovo, io ho tolto la mano. Sono in quello stato di semirigidezza che può preludere a tutto..
“così sei molto più naturale, e più bello.. sicuramente. Grazie per il latte, domani te lo rendo.”
O a niente.
Esce e richiude la porta dietro di se. Passano pochi istanti, ancora non mi sono ripreso da quello che è successo, che sento squillare il telefono. E’ lei, “Pensavo che dovrei presentarti Olga, la nuova responsabile del centro estetico… è esperta in depilazione definitiva“
Nelle settimane a seguire tornammo raramente su quell’episodio, con qualche battuta scambiata nelle volte in cui ci incrociavamo in casa o in ascensore.
Un sabato pomeriggio salgo da lei per il solito caffè che prendevamo insieme quando non c’erano i bambini in casa perché dal marito.
La trovo con una donna molto bella, statuaria, poco trucco ma perfetto, pelle bianca occhi azzurri capelli neri lunghi raccolti in una coda, anche lei sui quaranta, sicuramente straniera, che mi presenta come una sua collaboratrice del centro.
“E’ Olga, mi sembrava di avertene parlato, no?”
Mi ricordo subito dell’occasione e un brivido mi percorre pensando possa aver parlato a Olga della medesima circostanza. Olga ha una gonna al ginocchio, una camicia chiara con le maniche tirate su e scarpe di corda annodate alla caviglia. Le mani sono lunghe e curatissime. Il seno quasi le esplode dentro la camicia e continua ad accavallare le gambe mentre sorseggia il caffè seduta sul divano. E’ ucraina, ha due figli e conosce da molto Lia con la quale parla di problemi comuni di scuola. Capisco che si conoscevano da tempo prima che lei diventasse una dipendente del centro. Chiacchiero con loro un po’ , le ascolto, mi rilasso pensando anche ad altro. Poi mi rendo conto che è tardi, devo andare. Mi alzo, le saluto e quando mi avvicino a Olga, lei mi dice.
“Allora ti aspetto all’Apollo uno di questi giorni..”
“Certo perché no” fingo tranquillità e volgo lo sguardo verso Lia che mi sorride e scuote la testa aprendo le mani come a confessare innocenza. Maliziosissima innocenza.
Passa ancora una settimana in cui non vedo e non sento Lia ma non posso negare che la possibilità che mi ha suggerito mi stuzzichi. Cerco comunque di trovare un pretesto per tornare sull’argomento. Lia si comporta in maniera molto discreta, non forzando mai la mano. E’anche per questo che mi piace. Ma certo non aiuta.
Finché un giorno mi telefona “Olga mi ha chiesto di te. Perché non vieni a trovarci una mattina al centro ? giovedì lei ha spazio al mattino, mi pare tu sia di riposo no?Senza impegno naturalmente. “
E io le rispondo “ma per fare che cosa esattamente? “
“l’estate è vicina dottore: secondo me senza pelliccia il tuo amico è più bello.”e scoppia a ridere. Poi si riprende e aggiunge.” A proposito…. anche secondo lei.”
Passo le notti seguenti a pensarci, poi finalmente mi convinco: che c’è di male in fondo?
Cosi giovedì mattina chiamo Lia. Prima qualche convenevole, poi vado al punto “ Allora per quell’invito al centro avrei deciso di accettare se mi prometti che non sarà un’esperienza troppo dolorosa.”
“Ma figurati, non sai quanti uomini lo fanno abitualmente, e poi ci sono io stai tranquillo. Vieni alle undici e fammi chiamare alla reception. A dopo”
Al centro c’è una enorme reception con due ragazze che potrebbero tranquillamente fare le modelle che accolgono tutti sorridendo e con modi molto gentili.
“chiamo subito la signora Lia, se intanto vuole accomodarsi…”
Dopo qualche istante la ragazza torna da me con in mano un vassoietto ed una tazza fumante.
“la signora Lia le ha fatto preparare questa tisana distensiva a base di mirtillo e mentuccia specifica per la preparazione al suo trattamento” e mi porge il vassoio.
Quindi Lia ha informato almeno un’altra persona sul motivo della mia presenza li .
Sorseggio la tisana, seduto mentre osservo il passaggio di donne e uomini di tutte le età che entrano ed escono dai vari saloni, ed ecco che arriva Lia con una camicia bianca su gonna chiara: mi accoglie come se non mi vedesse da un secolo.
“carissimo.. finalmente ce l’ho fatta ad attirarti nella mia tana…come sono contenta… oggi sei mio prigioniero”
Mi conduce per mano nel suo ufficio. Mi offre una bevanda fresca che mi serve lei stessa. Chiacchieriamo delle solite cose. Mi accorgo che in un angolo del suo ufficio, c’è una specie di consolle, con una serie di monitor tv alcuni dei quali spenti altri accesi. Uno ha l’inquadratura fissa sulla piscina, un altro sulla palestra, uno sulla porta della sauna.
“da qui controlli tutto?”
“certo per la sicurezza”
“Il sogno di tutti gli uomini… una telecamera fissa nello spogliatoio delle donne..”
“se è per questo c’è anche in quello degli uomini..” e con un gesto veloce ruotando una manopola accende un monitor che mostra il corridoio tra le due file di armadietti dello spogliatoio maschile, con in fondo i box delle docce. Qualche secondo e un ragazzo compare di spalle con l’asciugamano attorno al collo e nient’altro dirigendosi verso la doccia.
“direi che è un passatempo divertente”
Lia spegne subito “capirai … dopo il terzo… non è questo gran divertimento . Comunque abbiamo dovuto installarle dopo alcuni furti. Ma tutti i clienti del centro firmano l’autorizzazione quando diventano soci. E nessuno sembra non gradire l’idea di poter essere osservato mentre si aggira nudo… a parte certi elementi” e mentre lo dice mi guarda fisso con un sorriso progressivamente più largo.
Mi riprende per mano e mi tira su dalla poltrona
“dai non perdiamo tempo… Olga ti aspetta..”
Troviamo Olga in una saletta profumatissima e linda , all’interno della quale c’è solo un lettino, un carrello traboccante di prodotti cosmetici, uno sgabello un paravento e un box doccia completamente trasparente.
Olga ha un camice bianco. Sembra che abbia solo quello, ma forse è la suggestione. In effetti si intuisce anche la lingerie.
Dopo avermi salutato si dirige verso la finestra a chiudere le tende.
Lia ci saluta dicendo “Te lo affido completamente, mi raccomando trattamento ultra soft” e poi rivolgendosi a me “ io torno dopo, adesso rilassati… e lasciati anche un po’ andare, mi raccomando” Esce e chiude la porta.
Olga mi si avvicina e mi accarezza una spalla. Indossa delle calze chiarissime che entrando non avevo notato.
“Vedrai che sarà tutto più facile di quanto pensi. Fidati. Adesso per iniziare io raccomando sempre una buona doccia calda. Puoi spogliarti di la. Io ti regolo l’acqua. Usa questo sapone emolliente soprattutto nella zona dell’inguine che andremo a trattare.”
Mi spoglio dietro il paravento. C’è un telo piegato. Me lo cingo intorno alla vita. Esco. Olga mi sta aspettando tenendo aperta la porta del box. Capisco che la precauzione del telo è inutile vista la completa trasparenza del box. In ogni caso devo toglierlo prima di entrarvi visto che l’acqua è già aperta.
Lei mi guarda aspettando le mie azioni. Poi rompe gli indugi.
“dallo pure a me e poi fammi una promessa per piacere: lasciati un po’ andare, non hai niente di cui vergognarti con me”.Così dicendo mi sfila da dietro il telo e accompagna con un delicato gesto della sua mano sui miei glutei il mio ingresso nel box. Questi due gesti mi provocano una reazione istantanea.
Lei rimane nella stanza a predisporre i prodotti necessari. Quando finisco di lavarmi è lei stessa a riaprire la porta del box. Anche lei non fa niente per dissimulare l’attenzione verso la mia nudità completa.
Mi porge il telo dicendomi “bene” e non so se alluda al fatto che mi sono lavato o che ho già una semi-erezione “asciugati ma senza frizionarti eccessivamente, se vuoi ti aiuto” così dicendo mi deterge l’acqua dalla schiena e dalla parte posteriore delle gambe con un altro piccolo asciugamano inginocchiandosi un po’ dietro di me.
“sei strano sai, non hai quasi per niente peluria sulle gambe e sul torace mentre li sei pieno… hai fatto nuoto?”
“si”
“si vede. Adesso distenditi e soprattutto rilassati”
Ora sono completamente disteso sul lettino alla completa mercè dei suoi occhi e delle sue mani. La stanza è molto luminosa. Olga mi viene vicino di fianco e mi appoggia una mano sul torace. Sembra le venga da ridere.
“scusa ma devo proprio dirti una cosa.. per come è fatta la parte che devo trattare.. l’ideale sarebbe se tu pensassi a una bella ragazza che ti piace.. ee.. te lo facessi venire bello duro… mi capisci.. diventa tutto più semplice.. e meno doloroso per te..”
“ah” rispondo “lo sai che purtroppo non funziona a comando ..”
Lei adesso sta indossando guanti in lattice e mi parla da un po’ più lontano.
“beh ci sarà una che ti provoca un po’ di eccitazione, con cui hai delle fantasie… e magari le fai anche ..”
Immediatamente penso a Lia e muoio dalla voglia di confessarglielo.
“si una c’è”
“ e magari si chiama Lia!”
Sta già armeggiando intorno al mio pene, cospargendomi di borotalco e applicando delle strisce che rimuove velocemente, facendo seguire allo strappo sempre una sorta di carezza che non ha solo l’effetto di lenire il dolore ma anche quello inevitabile di mantenere viva l’erezione.
“si potrebbe essere lei” rispondo ormai abbandonato al suo volere.
In quel momento sento la voce di Lia provenire dalle mie spalle.
“Ehila vedo che con Olga hai perso la timidezza… come va?”
Mi si avvicina da dietro senza farsi vedere. Posso solo sentire le sue mani che mi accarezzano le spalle. Risponde Olga.
“se solo aspettavi un minuto gli facevo fare outing!”
Lia si siede sullo sgabello di fianco a me continuando con una mano ad accarezzarmi la spalla. Posso intravvedere una parte della gamba abbronzata. Sembra intenzionata a godersi tutto lo spettacolo.
“devo essere gelosa? Questo è il mio vicino di casa preferito sai.. è un ragazzo dolcissimo, generoso, e discreto, e poi c’è sempre stato quando ne ho avuto bisogno e…”
Olga la interrompe
“ok ok non te lo voglio portare via…”
Ma Lia vuole continuare nel mio elogio
“e e ..lo posso dire?” finge di guardarsi intorno con circospezione per essere sicuri che nessuno la senta e si china leggermente verso di me” Si lo posso dire. Ora ha un cazzo stupendo!”
Scoppiamo tutti e tre in una risata fragorosa.
Olga riprende per un momento l’aplomb professionale e prende con due dita il mio pene per la punta.
“lei ha ragione signora, il suo amico possiede un membro esteticamente e tecnicamente perfetto. Né troppo lungo né troppo sottile, ottima proporzione e soprattutto…”
“così mi fai morire “ le mormoro io
“volevo dirlo io “ aggiunge Lia che adesso mi accarezza con tutte e due le mani.
“soprattutto questo dettaglio è perfetto” e fa scorrere più volte pollice e indice tra il glande completamente scappellato e l’asta ormai violacea, questo orlo così sporgente è un dettaglio anatomico che fa impazzire – e non solo alla vista - le donne…”
Detto questo Olga molla la presa e lascia ricadere il pene contro il mio stomaco. Con il solito impeccabile sorriso si alza e si sfila i guanti.
“bene io ho finito, ci vediamo dopo ho un altro appuntamento” ci saluta ed esce.
Lia è rimasta turbata, è in piedi di fianco a me che sono ancora sdraiato sul lettino. Mi guarda fisso e mi dice.
“Non è giusto eccitare così le persone e poi abbandonarle..”
“beh cosa pretendevi che facesse?doveva solo depilarmi” le chiedo sollevando il busto sui gomiti
“non lo so ma era così bello vedere come ti toccava e la tua reazione…non dirmi che non sei eccitato.”
Mi sfiora prima con la punta delle unghie smaltate e poi con il dorso della mano il pube ormai glabro come a valutare la qualità del lavoro fatto dalla sua dipendente. Il gesto provoca un sussulto incontrollato del pene.
Un lunghissimo momento di silenzio in cui si può solo sentire il battito dirompente del mio cuore, e poi aggiunge
“ti piacerebbe se lo facessi io?”
Quello che dissi dopo ha dell’incredibile a pensarlo ora , ma sono convinto che preservò la natura della nostra amicizia e la connotazione da puro “cfnm” dei nostri rapporti.
“si mi piacerebbe molto perché sei una bellissima donna, ma penso che cambierebbe la natura della nostra amicizia. Puoi avere tutti gli uomini che vuoi ma un solo vicino di casa preferito di cui fidarti sempre”
Mi diede un bacio sulla fronte, mi porse il telo per copririmi e mi disse di aspettare sul lettino perché mi avrebbe mandato una massaggiatrice per un massaggio rilassante.
Mi voltai a pancia in giù coprendomi il sedere e pensando di avere rinunciato alla sega più ambita di tutto il centro “Apollo” , ma comunque eccitato per tutto quello che era successo e soprattutto per il comportamento formidabile di Olga.
Dopo qualche minuto entrò una ragazza alta e scura di carnagione che indossava pantaloni da tuta bianchi e una canottiera. Anche lei con un seno da paura. Pensai che Lia le scegliesse apposta così. Si presentò come Kharima: era di origine tunisina.
“la signora Lia ha prenotato per lei un massaggio speciale”
Senza troppi preamboli mi tolse il telo e mi cosparse di olio profumato all’arancia.
Sapeva massaggiare in maniera eccellente. Dopo circa mezz’ora mi chiese se “avevo piacere di voltarmi” e le obbedii volentieri sperando in un’evoluzione definitiva delle mie aspettative.
Cosi fu. Senza nemmeno chiedere, Kharima, dopo aver massaggiato i quadricipiti e l’addome si fermò di colpo con una mano sul basso ventre e una sulla gamba. L’effetto fu immediato. Il pene riprese turgore e volume con soddisfazione di Kharima che sembrava sicura dei suoi metodi. Con un semplice gesto del capo mi disse “posso andare avanti ?”
“certo” sussurrai “ma perché me lo chiedi?”
“me lo ha detto la signora Lia” e fece un gesto con la mano all’indirizzo del soffitto di fronte a me.
Mi accorsi della presenza di una piccola telecamera che puntava in direzione del lettino.
Lia quindi non si stava perdendo niente nemmeno questa volta.
Chiesi a Kharima di disporsi in modo da non impedire la vista di quello che di lì a poco avrebbe compiuto e fui felice di offrire a Lia lo spettacolo finale.
rosso.mi
00domenica 1 maggio 2011 01:20
bellissimo racconto e ben scritto..anche per i dettagli
grazi mille
(-:
LucioAnneoSeneca1989
00lunedì 2 maggio 2011 15:49
Bellissimo Davvero Complimenti

Sono ansioso di leggere la continuazione o altri tuoi racconti ed esperienze.

Saluti...
flickRM
00mercoledì 4 maggio 2011 17:17
bellissima avventura!
[SM=g27990]
sniper4fun
00sabato 7 maggio 2011 15:12
Mamma mia.... [SM=g28002] [SM=g28002] [SM=g28002] [SM=g28002] [SM=g28002] [SM=g28002]

Applausi inchini, per la storia e per la narrazione! [SM=g28002] [SM=g28002] [SM=g28002]
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