La mia prima esperienza

SheilaHumiliatesYou
00domenica 7 settembre 2014 11:00
in piscina con l'insegnante

Questa è la prima esperienza CFNM di cui abbia memoria. Le emozioni che ho provato in quella circostanza me le ricordo ancora, la prima volta non si scorda mai. (;
Ho ricostruito i dialoghi a memoria per evitare molti discorsi indiretti e velocizzare la lettura.
Perdonate il mio italiano. (:

Io sono cresciuto in una piccola e tranquilla cittadina dell'hinterland, dove si viveva tranquilli e ci si conosceva un po' tutti. Di scuola ce n'era solamente una e si andava tutti lì. Nella mia classe eravamo 5 maschi e 14 femmine. Io ero il più piccolo e meno sviluppato di tutti, per questo motivo venivo spesso ignorato o malmenato dagli altri, non ero riuscito a stringere amicizia con i miei compagni e mi ritrovavo a passare l'intervallo con le femmine o da solo. La compagna con la quale avevo legato di più si chiamava (e si chiama, non è mica morta) Marianna, aveva capelli biondi che arrivavano fino al collo e grandi occhi azzurri, me li ricordo ancora piuttosto bene, è raro vedere una persona con certe caratteristiche dalle mie parti. Era poco più alta di me (non è che ci volesse molto) con un fisico atletico, era arrivata ai nazionali di Judo, ma non asciutto. Lei era sempre gentile con me, mi sorrideva quando ci incontravamo per strada e facevamo volentieri conversazione. È l'unica persona che ricordo volentieri della mia infanzia.

Era primavera quando per la prima volta la scuola decise di organizzare un corso in piscina. Io sapevo nuotare maluccio ed ero piuttosto titubante all'idea. Fatto sta che arrivò il giorno della piscina e ci venne a prendere lo scuolabus. Mi ero seduto da solo a circa metà dei sedili, era una giornata calda, sudavo e non mi piaceva andare in piscina. L'aria dentro a quel mezzo era pesante e le compagne di classe starnazzavano come sempre, era una rottura. Finalmente arrivammo. Entrati nel salone principale si poteva già sentire odore di cloro. Abbiamo attraversato tutto il salone fino all'entrata degli spogliatoi, a destra quello dei maschi, a sinistra quello delle femmine. La maestra di italiano che ci accompagnava a quel punto disse “si va tutti assieme nello spogliatoio delle donne, così posso tenervi sott'occhio”. Lo spogliatoio quella mattina era vuoto, c'era solo la nostra classe. Era bello grande con una fila di panchine nel mezzo e altre su tre pareti. Nella quarta parete c'erano sei cabine per cambiarsi e mettersi il costume, furono subito occupate dai miei compagni e alcune compagne. Una parte della classe mi accorsi che si era già messa il costume da casa e non aveva bisogno di cambiarsi l'intimo, io non ero stato così previdente. A quel punto occupai la prima panchina della fila aspettando che si liberasse una cabina, vicino a me si mise Marianna.

Con mia grande sorpresa Marianna iniziò a spogliarsi, pensai che avesse caldo ma quando cominciò a slacciarsi la camicetta bianca che indossava capii che si stava per cambiare lì in mezzo, con me di fianco. Se avesse continuato così avrei visto per la prima volta una mia compagna nuda, non avevo parenti femmine della mia età e certe cose non mi avevano interessato più di tanto fino a quel momento. Ma quel giorno speravo mi mostrasse tutto. La stavo fissando da troppo tempo perchè lei non se ne accorgesse, infatti dopo un po' esordì: “non ti cambi? Abbiamo poco tempo e la maestra vuole che facciamo presto”.
“sì” risposi.
A quel punto mi tolsi la maglietta e lei i pantaloni, aveva le mutandine bianche con bordino rosa, non aveva il costume, si sarebbe veramente tolta tutto davanti a me? Ero piccolo ma comiciava a farmi effetto quella vista. Ho appoggiato un piede alla volta sulla panca per slacciarmi le scarpe così da rimanere in una posizione quasi frontale a Marianna e riuscire a godermi tutto. Facevo le cose lentamente, la mia attenzione era altrove. Lei invece non sembrava preoccuparsi troppo, probabilmente era abituata a farsi vedere nuda dal suo allenatore o da chi altro, ho pensato. Si tolse la canottiera e il suo seno spuntò fuori improvvisamente. Era un seno piccolo, rosa chiaro con capezzoli piccoli e all'insù. Aveva un colore uniforme, non c'erano segni di abbronzatura, mi piaceva. Era la prima volta che vedevo il seno di una ragazza. A quel punto uscirono dalle cabine i miei compagni, guardarono verso di noi, ridacchiarono un po' tra loro e andorono verso l'entrata delle docce. Le ultime compagne rimaste occuparono le cabine ora libere. Marianna si girò di 90° gradi verso le finestre, da quella posizione sono riuscito a vedere meglio il profilo del seno, poi portò le dita dentro l'elastico degli slip, si piegò in avanti e si sfilò velocemente le mutandine. Era nuda davanti a me, volevo vederla tutta. Presto mi avvicinai alla panca facendo finta di cercare qualcosa nella borsa del cambio, eravamo vicinissimi, sfioravo il suo seno con la mia spalla sinistra, tenevo lo sguardo basso verso la borsa, non potevo perdermi quell'occasione. Ho girato la testa e finalmente riuscii a vederla, era piccola, rosa chiaro, con un solco netto e alto. Mi ero eccitato. Purtroppo un attimo dopo si era già infilata il costume intero, ma quei pochi secondi mi erano bastati.
“ti sei dimenticato qualcosa?” mi ha chiesto.
“no no, stavo cercando il costume, eccolo qua” ho risposto poco convinto.
“ti devi sbrigare, sei l'ultimo”

A quel punto la maestra di italiano si era avvicinata:
“qualcosa non va? Come mai non ti sei ancora cambiato?”
“non trovavo il costume, ora sono a posto”
Mi levai i pantaloni rimanendo in conottiera e mutande. Speravo che l'insegnante se ne andasse, invece rimase lì, appoggiata alla panca contro la parete che faceva angolo con la mia. Ero palesemente allegro là sotto, non volevo cambiarmi tra loro due. Purtroppo erano lì che mi aspettavano. Marianna a sinistra mi guardava con i suoi occhi azzurri e sereni, avevo visto tutto di lei prima e facevo fatica a dimenticarmi quell'immagine. In piedi alla mia destra c'era la maestra Anna, quella severa che non avevo mai visto ridere o scherzare con noi. Guardai la maestra sperando che capisse il mio disagio, ma non fece una mossa, un gesto, niente. Rimase lì in attesa che mi preparassi. Non volevo farlo, ma ero costretto. Tolsi la canotta e mi bloccai un po' dall'imbarazzo, se prima avevo caldo ora tremavo dal freddo, come quando mi chiamavano per l'interrogazione e sapevo di non essere preparato, volevo andare a cambiarmi nelle cabine, ma erano ancora occupate. Sentivo i loro occhi su di me. Ho dovuto raccogliere tutto il coraggio e scacciare la mia grande timidezza per farlo. Con un colpo secco sfilai giù gli slip. Una vampata di calore mi attraversò il corpo, come se mi fossi liberato di un grosso peso. Avevo il pene quasi parallelo al pavimento che oscillava su e giù per la forza con cui ho tolto le mutande. Ho guardato velocemente a sinistra verso Marianna, stava sorridendo, non come faceva di solito quando ci incontravamo, mostrava i denti bianchi e i suoi occhi brillavano, come se avesse vinto i campionati nazionali o roba del genere. Non l'avevo mai vista con quello sguardo così pimpante e contento, forse le piacevo. Subito dopo ho guardato la maestra, per la prima volta l'ho vista sorridere, mi ha osservato da cima a fondo, mi accarezzava con gli occhi, il suo sguardo adesso mi ricordava più quello di una mamma dolce, le sopracciglia lunghe e fini, gli occhi verdi ambrati e le sue labbra sottili che accentuavano le rughe sulle guance me le ricordo ancora. Ora stavo sudando, brividi. Avevo la faccia bollente e la schiena gelata. Non mi ero mai esposto così tanto prima di allora. Ma ero contento perchè mi avevano sorriso, nonostante non abbia mai avuto molti centimetri, ho pensato di essere piaciuto. In quell'istante le ultime compagne di classe che occupavano le cabine uscirono, terrore. Tornai alla realtà dopo tutte le emozioni che avevo provato stando nudo tra la maestra e la mia amica. Con grande velocità mi infilai il costume sperando che le altre compagne non mi avessero visto nudo, di Marianna potevo fidarmi, delle altre assolutamente no. Preoccupato volsi lo sguardo verso di loro sperando non avessero visto niente, alcune mi guardavano, altre no, non ero sicuro. Da quell'episodio ogni volta che incrociavo i loro occhi mi chiedevo cosa avessero effettivamente visto.

Dopo questa esperienza cercai sempre di essere tra i primi ad entrare nello spogliatoio in modo da conquistarmi la cabina, non volevo mi ricapitasse l'imbarazzo della prima volta. Un fatto curioso capitò due-tre mesi dopo durante l'ora di educazione sessuale. Si stava parlando di dimensioni maschili quando Marianna intervrenne dicendo alla classe che lei preferiva quelli piccoli. Mi ero sentito chiamato in causa, ho pensato si riferisse a me dopo l'episodio della piscina. Purtroppo non mi sono mai fatto avanti con lei, quindi non saprò mai quello che provava realmente. Ora che sono passati 20 anni probabilmente agirei diversamente. Ho rivisto Marianna qualche tempo fa in paese, era con sua figlia di un anno o due, mi ha sorriso di nuovo, bella come allora. Purtroppo non avevamo tempo per parlare.
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