La Moglie Curiosa

LucioAnneoSeneca1989
00mercoledì 11 novembre 2009 17:14
Esperienza Naturista...


Prologo

Appena arrivati, entrando nel recinto del residence, mia moglie chiese allarmata: “Ma è un posto di nudisti ???”. Ma certo che no, risposi sicuro. Poi fingendo costernazione, ripresi “O forse si ???”
Scoppiò in una risatina isterica. “Ma guarda che diavolo combini una volta che ti lascio fare da solo…” disse a mezza voce, quando parcheggiammo davanti alla reception.

Entrammo, con lei che era a disagio in un modo evidentissimo: voleva fuggire, ma sapeva che era impossibile. Eravamo in Croazia, mica a pochi passi da casa !!! Avute le chiavi dell’appartamento, prendemmo un carrello e caricammo i bagagli. Andava avanti a passo svelto, sforzandosi di fare finta di nulla ogni volta che incontravamo qualche villeggiante di sesso maschile, ovviamente nudo.


1° Giorno

Faticai non poco a farle tornare il sorriso, promettendole che saremmo andati al mare come se niente fosse, con i nostri bei costumi. Si tranquillizzò e, dopo un veloce panino, decidemmo di andare a vedere se almeno il mare era quello che ci avevano promesso.
Era bellissimo, e per me era impreziosito da tante belle signore delle quali la stragrande maggioranza erano in topless e in qualche caso anche completamente nude. Eravamo in una spiaggia dove si recavano i nuclei famigliari, ma tette e culi di ogni forma e dimensione mi volteggiavano attorno facendomi girare la testa, quasi diventavo strabico nel tentativo di sbirciare senza che mia moglie se ne accorgesse. Anna invece era scura in volto, con la faccia a pochi cm dal giornale che aveva comprato. Ogni tanto mi diceva seccamente “smettila!”, dando prova di non essere poi così immersa nella sua lettura, ma io le rispondevo che era impossibile….

Fu un pomeriggio strano. Io mi guardavo intorno estasiato, lei sempre china sul giornale. Era tesissima, se solo avesse immaginato che ero io il responsabile di quel “disguido”. Meglio non pensarci !!! Passai il tempo cercando di farle pensare ad altro, ma ogni tanto ripeteva: “ma guarda che cosa hai combinato…”

Insomma, fu un brutto pomeriggio, che quasi mi fece pentire di quello che avevo fatto. A cena, per fortuna era una serata fresca, il ristorante era pieno di persone quasi del tutto vestite, e la mia mogliettina si rilassò un pò. Non la sfiorò neppure l’idea di andare a fare una romantica passeggiata notturna sulla spiaggia, così terminata la cena tornammo subito in camera per dormire. Fui contento che fosse finita la giornata.


2° Giorno

Il mattino dopo l’aria era di nuovo tesa. Dopo colazione ci vestimmo in silenzio e poi ci avviammo verso il mare: sembravamo due condannati diretti al patibolo. Stessa scena del pomeriggio precedente. Poi un colpo di fortuna: un pallone le strappò di mano il giornale, facendola trasalire.

Subito accorse una signora francese, bellissima e dolcissima. Aveva grandi occhi celesti, lunghi capelli scuri, un seno piccolo ma bellissimo ed un fisico splendido quasi da modella coperto soltando da un ridotto tanga scuro. Chiese scusa con un gran sorriso, e Anna la guardò sorridendo dicendo che non era successo nulla. “Italiani ?” chiese lei in italiano stentato. “Si” rispose Anna, aggiungendo qualcosa in un francese sciolto. Per fortuna è sempre stata una donna di spirito e di grande adattabilità, così nel giro di pochi minuti già chiaccherava amabilmente con questa bellissima donna, di nome Sophie, la quale dopo un pò andò a chiamare il marito per fare le presentazioni.

Arrivò un bel ragazzo molto bello, alto fisico ben definito e con un attrezzo tra le gambe che causò alla mia lei un evidentissimo imbarazzo. Io ridevo di gusto, e i due (forse) non capivano. Anna è una signora che in tutta la sua vita aveva visto si e no due membri maschili, il mio e quello del fratello. Avere quello di un estraneo, tra l’altro di grosse dimensioni e di un bel ragazzo, a pochi centimetri, in una situazione di totale naturalezza, la scioccava.
Non l’avevo mai vista così: era imbarazzatissima, me anche incuriosita da una cosa che non le era mai capitata. Cercava di non guardarlo, ma proprio per questo era facilissimo sorprenderla, come una bimba con le mani nel vasetto della cioccolata, in quei momenti in cui l’occhio “cascava” dove non avrebbe dovuto.

Dopo alcuni minuti di chiacchere tra le signore, i francesi tornarono a giocare a pallavolo, mentre noi tornammo alla situazione di prima.
Anzi, no : ora Anna aveva finalmente alzato lo sguardo. Per lasciarla libera di ambientarsi, finsi di leggere, spiandola di nascosto.
Ogni tanto lo guardava, e non potevo certo biasimarla: oltre ad essere un bel ragazzo, giocando con la compagna metteva in mostra l'ottima muscolatura, e quel pisellone che sballottolava tra le gambe sicuramente attirava l’attenzione quanto i suoi muscoli.

Io invece, per non guardare troppo Sophie, mi immersi nella lettura del giornale per non guardare, tanto che, rientrati in albergo, mia moglie mi rimproverò per la mia scortesia. Quando le spiegai il motivo, ammise che era molto carina ed affascinante, ma mi intimò di stare attento perché anche il marito non era affatto male.

“Lo so benissimo che è un bell’uomo, replicai, e mi sembra che tu lo abbia guardato un bel pò, oggi “aggiunsi ridendo allegramente, per stemperare la tensione che saliva di nuovo. “E come facevo a non guardarlo? Era sempre davanti a me….” rispose lei, imbarazzata.
La presi un po’ in giro, poi le spiegai che non ero per niente geloso. Anzi, mi piaceva molto l’idea che lei fosse circondata da uomini nudi. Mi guardò con aria interrogativa ed io le chiesi se la cosa la eccitava. “Beh, non proprio…. E’ strano, sono troppi, belli e brutti…. Più che eccitazione c’è imbarazzo. Tu sei uno dei pochi uomini che indossa il costume…”

Cambiò velocemente argomento: evidentemente non era pronta per affrontarlo. Ed io non volli forzare la mano, così cenammo ed andammo subito a dormire, stanchi per la intensa giornata di mare.


3° Giorno

Il mio fu un sonno agitatissimo, ed il mattino non volevo alzarmi. Poi l’eccitazione della sera prima si reimpossessò di me, così riuscii ad alzarmi ed in breve fummo pronti. Anna aveva un elegantissimo bikini, che a ben conteneva la sua quarta abbondante, splendida, misura di seno. Quello che su una spiaggia normale sarebbe stato considerato un costume decisamente degno di nota, sulla nostra spiaggia la faceva sembrare una monaca. Ci sistemammo di nuovo vicino alla famiglia francese, e mi riusciva sempre più difficile non guardare quella splendida donna. Ora però, ogni tanto, pizzicavo la mia mogliettina che lanciava occhiate furtive verso il marito, e la cosa mi ingelosì tantissimo; la gelosia però era nulla se paragonata all’eccitazione che provavo.

In famiglia mia moglie conosce un pò di lingue, io sono negato. Anche nella famiglia francese era lo stesso, così le due signore chiaccheravano e noi maschietti leggevamo. Nelle pause che le signore mi concedevano, anch’io scambiai quattro chiacchere con mia moglie, notando con gioia che cominciasse ad abituarsi ad avere intorno uomini e ragazzi completamente nudi. Per pranzo andai al bar a prendere due gelati, e al banco mi servì una bella ragazza con un seno che faceva concorrenza a quelle di Anna. Glielo raccontai al mio ritorno, e lei rispose che l’indomani mi avrebbe accompagnato, per evitare che perdessi la strada…. Il fatto che avesse fatto una battuta era la conferma che si stava abituando, quindi risi di gusto, contento.

Andò via anche il pomeriggio e, dopo cena, tornati in camera mia moglie tentò un approccio. Feci finta di non capire che voleva fare l’amore. Volevo che le rimanesse la voglia addosso, speravo l’avrebbe aiutata a superare i suoi tabù. La notte non dormii benissimo, ero molto eccitato.


4° Giorno

Il mattino dopo arrivammo un pò tardi in spiaggia, e ci sistemammo lontani dalla riva. Senza la signora francese, Anna fu costretta ad intrattenetrsi con me ed iniziai a farle notare come le signore della sua età (42 anni) fossero quasi tutte peggio di lei, che pensava di avere un brutto corpo. Iniziammo a fare involontariamente un gioco: analizzavamo tutti i difetti dei corpi che vedevamo, sorridendone in maniera bonaria. Iniziai io ovviamente dalle donne, e lei, altrettanto ovviamente, proseguì, sempre con altre donne.
Dopo che fu più sicura di essere ben messa, mi disse “guarda quello che chiappe strane che ha !!!”. Non ebbi quasi il tempo di osservarle, che il tipo in questione si voltò, rivelando un pisellone ancora più strano. “Ohps….” ridacchiò mia moglie, girandosi verso di me facendo la faccia buffa. Cominciammo così a commentare anche i corpi buffi maschili, ed io gioivo perché questo era un passo importantissimo nel processo di disinibizione di Anna che volevo portare a compimento. Ad un certo punto, girandosi, vide qualcosa e disse “Guarda !!”

Mi girai: c’era un uomo inginocchiato a testa in giù, con il sedere verso l’alto che faceva vedere solo i testicoli ed il buco posteriore…
Si mise la mano sulla bocca per soffocare la risata, e continuò a guardarlo ridendo discretamente. Effettivamente era stranissimo, in quella posizione innaturale. Stava costruendo un castello col figlio, poi si alzò per scuotendosi la sabbia di dosso e, per non mandarla verso il bambino, si girò verso di noi. Era un bellissimo ragazzo, con un corpo veramente ben fatto ed un pisello enorme tra le gambe.
Anna sbiancò in volto e spalancò involontariamente gli occhi, poi accortasi della sua reazione tentò di darsi un contegno, senza avere successo. Si girò verso il mare ma dopo pochi secondi non resistette e lo guardò di nuovo, incapace di non farlo, pur accorgendosi che io avevo notato la sua reazione. Mi avvicinai sorridendo e, facendo finta di non aver capito nulla, le sussurrai: “Hai visto che pisello mostruoso ha ??? Pensa quando gli diventa duro !!!” e risi silenziosamente in modo esagerato. Sorridendo, finse di stare al gioco, ma era ormai impossibile per lei distogliere lo sguardo.
Guardava altrove ma subito gli occhi tornavano a cercarlo.
“Cerchiamo qualcuno che ce l’abbia più grosso ? “ dissi io ridacchiando. “Ok” disse sorridendo. Cominciammo a guardarci intorno, ma ogni volta che la guardavo la coglievo sempre con lo sguardo lì.
Ero indeciso sul da farsi: volevo che si eccitasse, ma non capivo cosa stesse succedendo. Avevo paura che, sbagliando una frase o un qualcosa, la situazione tornasse alla sera prima. Il mio disagio era aumentato dal fatto che il ragazzo, accortosi della reazione di mia moglie, ora faceva di tutto per essere sempre di fronte a lei per essere sicuro che lo vedesse.

Mi resi conto che il fatto di essere l'unico uomo in costume della spiaggia o quasi, che era un pò come se fossi l'unico nudo: Tutti ci guardavano, e tutti gli uomini cercavano di far vedere ad Anna che bel pisello avevano.

Evitai di parlarne con lei e feci finta di non vedere, per il resto del pomeriggio, che continuava a cercarlo con lo sguardo.
Dunque, pensai, Anna non è insensibile al fascino maschile. Anzi, per essere più espliciti, non è insensibile al cazzo….

Provai di nuovo un misto di eccitazione tremenda e gelosia altrettanto tremenda, stavolta però non capii se era di più la gelosia o l’eccitazione. Soprattutto mi dispiaceva che mia moglie non mi rendesse partecipe di queste sue sensazioni.

Era una serata calda, così quando andammo al ristorante trovammo parecchia gente nuda o mezza nuda. Io indossavo il costume ed una maglietta, Anna il suo bikini nero con il pareo anch’esso nero. Le donne nel locale erano vestite quasi tute similmente a mia moglie, qualcuna, in minoranza comunque sfoggiava un topless riparato magari da un pareo o da un vestito trasparente, gli uomini erano quasi tutti completamente nudi mentra alcuni indossavano una maglietta o una canutiera. Per non sembrare del tutto fuori luogo, pensai che sarebbe stato meglio se mi fossi sfilato almeno il costume. “Scordatelo !!!” mi rispose feroce la mia signora.

Chiaccherammo un pò durante la cena. Ad un certo punto si avvicinò la coppia francese da noi conosciuta in spiaggia: lui era compltamente nudo, lei era in tolpess, con un pareo leggero legato in vita e una moltitudine di collanine colorate a coprirle il piccolo bellissimo seno. Con un senso di trionfo, notando che Anna abbassava lo sguardo in modo costante sul membro grosso e libero del ragazzo, indugiai volentieri sulle bellezze della signora, finchè, salutando cordialmente, tornarono al loro tavolo.

“Sei talmente porco che risulta imbarazzante starti vicino” ringhiò
Sorridendo, la guardai negli occhi e dissi dolcemente “Beh, è proprio bona. E poi come fai a fare la predica, tu che quasi saltavi addosso a quel ragazzo…???”. Arrossì violentemente ed abbassò gli occhi, dicendo uno “Stronzo” che non lasciava spazio ad alcun commento.
“Dài, scherzavo ! – ripresi – ……. Lo sai che se tu mi dicessi che ti eccita vedere altri uomini nudi, andrei in visibilio ???”
Mi guardò spalancando gli occhi, e disse “Certo che sei proprio strano……….Porco e strano !!!“. “Mi ami lo stesso ? chiesi alzandomi e dandole un bacio.

Mi sorrise e si alzò. Uscimmo dal locale e mi diressi verso il mare. Lei mi seguì docilmente, nonostante fosse evidente che lì avremmo trovato, nel buio, sicuramente qualcuno che faceva l’amore. Infatti dopo poco, proprio nel mezzo della spiaggia, incurante della nostra presenza, una signora dalle tette grosse cavalcava il suo uomo disteso, gemendo sommessamente. Mi fermai, certo che Anna mi avrebbe tirato via, visto che la signora era esattamente davanti a noi ed era spuntata una fantastica luna che illuminava bene la scena. Invece si fermò anche lei a guardare, ma per pudore si nascose dietro di me, abbracciandomi da tergo.

Rimanemmo diversi minuti così, finchè la signora, evidentemente libera da ogni tabù, iniziò a gemere forte, rendendoci partecipi di un magnifico e coinvolgente orgasmo. Poi ci sorrise, si sfilò l’uccello del suo uomo da dentro sé e lo masturbò per alcuni secondi. Un grugnito prolungato e la visione di un'abbondante flotto di sperma ci fece capire che anche lui era venuto, Anna era rimasta come sbalordita nel vedere quella donna che mostrava orglogliosa il pene del compagno. La signora si stese al fianco del suo uomo e lo abbracciò, allora ci allontanammo in silenzio.

“Bellissimo” dissi io con voce tremante. “Ti sei eccitato ?” mi chiese
Le presi la mano e la poggiai sul mio cazzo durissimo, chiedendo “tu che dici??” “Che sei un gran porco” rispose lei seria. “Lo so – ribattei – mi piacerebbe fare la stessa cosa” “Ma che sei matto ? – si scandalizzò – Potrebbero vederci “ “E’ proprio quella la cosa che più mi piacerebbe – dissi sorridendo. Poi ripresi – e a te non piacerebbe ?” “No….” “Non ti piacerebbe fare l’amore sulla spiaggia, mentre un’altra coppia ti guarda e si eccita, senza pericolo per te ??” “Non lo so…..”

Tornammo a casa e non ce la feci a resistere. Appena entrati in camera, la baciai con grande voglia.
Lei mi allontanò, poi si mise davanti a me in posa in modo sensuale.
“Allora – disse con aria divertita – hai visto qualcosa di meglio oggi ??”. “Assolutamente no – risposi spogliandomi rapidamente – tu invece hai visto di meglio, ma mi sa che dovrai accontentarti, almeno per stasera…”. “Stupido” mi disse Anna, prendendomelo in mano e cominciando a masturbarmi piano.
“Pensa che bello se fossimo in spiaggia adesso, e mi masturbassi davanti a quei due che abbiamo visto stasera…”. “Preferisco essere qui, al riparo da occhi indiscreti “ rispose sorridendo. Per la prima volta da anni, però, notai che mi guardava proprio lì, mentre agitando piano la mano, il mio membro diventava sempre più duro. Era eccitatissima e si vedeva, ma io non riuscivo a capire cosa la eccitasse. Raggiunsi presto l'orgasmo e ci addormentammo abbracciati, senza neanche lavarci.


5° Giorno

La mattina dopo arrivammo tardi in spiaggia, e la mia signora mi sembrava particolarmente spigliata e sicura di sé. Ci sistemammo un pò lontani da Sophie ed Alain, guardandoli giocare a pallavolo.
Le dissi :“Siccome lei ha le tette piccole, belle ma piccole, guardandoli giocare si vede soprattutto il suo pisellone sballonzolare !!!”. “Già” – rispose Anna, guardando fisso nella loro direzione
“Mi piacerebbe avere un pene così grande e bello” dissi improvvisamente. “Perché ?”– chiese ridacchiando Anna, girandosi per guardarmi. “Mi piacerebbe che tu mi guardassi così…:” dissi sorridendo, pentendomi immediatamente di aver pronunciato quelle parole. Diventò subito rossa in viso e, abbassando lo sguardo, sussurrò “Scusami…:”

“No, amore mio, non mi fraintendere. Non sono arrabbiato, per nulla. Son eccitato, senti…” dissi prendendole la mano e mettendomela sul cazzo duro. Proprio in quel momento, notai che i due stavano venendo sorridendo verso di noi. “Bella figura” disse mia moglie, prima di alzarsi per salutare con un sorriso.

Di nuovo io ed Alain ci mettemmo a leggere, mentre le signore parlottarono a lungo ridacchiando, così quando la bella francese si allontanò chiesi a mia moglie cosa si fossero dette, e lei disse, guardando apparentemente all’orizzonte, che avevano chiaccherato del più e del meno. Seguendo il suo sguardo, notai invece che stava guardando Alain, il quale si era alzato e, stiracchiandosi in piedi, metteva in bella mostra, a meno di due metri da Anna, il suo bel pacco in libertà. La signora, in lontananza, sorrideva.
Mia moglie arrossì un pò, accorgendosi di essere stata colta in flagrante da entrambi.

“Hai proprio ragione – dissi ridendo – non è niente male neanche lui!!” Arrossì ancora, ridendo e rispondendo “hai visto che ho ancora dei buoni gusti ??” Non resse la tensione e finse improvvisamente di interessarsi dei suoi piedi, ma io la incalzai e dissi: “Perché non lo guardi più ? Ti sei già stancata ? Guarda che si è messo così proprio per permetterti di guardare meglio certi particolari….” Mi osservò perplessa, paonazza in volto.

“Perché vuoi che lo faccia ?” , mi chiese seria. “Perché mi eccito se ti eccita” risposi con la voce che mi tremava. Tornò ad interessarsi ai suoi piedi, dicendo distrattamente “non è così che funziona…”. L’abbracciai e le chiesi scusa, dandole un tenero bacio sulla guancia. Era offesa, forse perché l’avevo colta in una cosa di cui non voleva rendermi partecipe.

La signora si avvicinò di nuovo, e ripresero a chiacchierare amabilmente, ridacchiando ogni tanto. Arrivò l’ora di pranzo, ed io chiesi a mia moglie cosa volesse. Andammo al bar sulla spiaggia per prendere qualcosa di leggero, e, sedutici al tavolo, subito arrivò un cameriere. Altro bel ragazzo, con un fisico muscoloso, il quale si mise al fianco di mia moglie così che Anna, nel momento in cui si girò per parlare con lui, si trovò a venti centimetri dal viso un bel pisello nerboruto. Anzicchè voltarsi di scatto dall’altra parte (come mi sarei aspettato io), lo guardò con aria sorniona, quasi studiandolo. Poi il suo sguardo salì pian piano gustandosi tutto il corpo del cameriere, fino ad incontrare il volto. Sorrise ed ordinò.

Ero senza parole, ma riuscii ad ordinare anch’io. Quando si allontanò, sorridendo mi disse: "Bello questo posto, dobbiamo ritornare…:”. Ah –risposi – non vuoi più andare via ??”
“Beh, visto che siamo qui, tanto vale che apprezziamo le bellezze del luogo !!!”

Tornati sulla spiaggia, i francesi non c’erano, ma la loro roba era ancora lì. Cinque minuti dopo, li vedemmo uscire dall’acqua, davanti a noi. Effettivamente erano entrambi molto belli, e lo dissi a mia moglie. Le feci anche notare, ridendo, che lui ce l’aveva un pò duro. Non aveva proprio un’erezione, ma la stava trattenendo (o l’aveva appena avuta). Anna rispose ridendo che ovviamente lo aveva notato anche lei. Sembrava divertita dalla cosa, non eccitata. Io invece ero a mille.

Ci passarono vicino, sorridendo. Lui si stese pancia in giù di fronte ad Anna, dietro di me, lei invece proseguì verso il bar.
Osservai quel magnifico culetto splendidament eincorniciato da un tanga ridottissimo allontanarsi. Dopo pochi minuti, mentre chiaccheravamo Anna tacque improvvisamente. Allora mi voltai e vidi che Alain si era girato, ora era supino ed aveva un’erezione di tutto rispetto: subito mi sedetti vicino a lei e le dissi che se taceva faceva una brutta figura perché lui avrebbe capito che lo stavamo guardando.

Dato che non ricordava di cosa stavamo parlando, le dissi che potevamo anche cambiare argomento. Annuì distratta, facendo finta di guardare l’orizzonte, esattamente sopra quel bel membro duro. Prendendo il coraggio a due mani, dissi “Dovendo cambiare argomento, potresti dirmi per esempio, da uno a dieci, quanto lo desideri:” Mi guardò a bocca aperta, ed io continuai “Dai, è un bel ragazzo, non c’è nulla di male…. E poi con quell’arnese, anche una monaca ci farebbe un pensierino….”

Rise, era bellissima. Glielo dissi mentre il francese si girava di fianco verso di noi, sorridendo. Incalzai, ridendo : “Secondo te cosa sarebbe disposto a fare per te ??? Infondo è completamente nudo davanti a te da divesi giorni”. Ridemmo nervosamente tutti e due, poi le dissi “Dai, continuiamo a chiacchierare. Guarda lì ! E indicai un punto indefinito sul corpo del ragazzo francese. “Cosa ?” rispose mia moglie. “Dai guarda e basta. Un po’ più in basso, ancora….” Capì che le stavo indicando Alain, mi sorrise dicendo “Ho capito“ e lo guardò senza più far finta di niente. Lui, forse a disagio, alzò il giornale fino a nascondere la testa, rimanendo nella stessa posizione.

“Vedi – le dissi – ti lascia libera di guardarlo, senza dover far finta di guardare da un’altra parte. E’ rimasto apposta in quella posizione scomoda per darti la possibilità di osservare con calma. E ce l’ha ancora duro. E’ eccitato perché lo stai guardando… perchè è completamente nudo davanti a te: ”Non so se lo fece per compiacermi, ma non distolse lo sguardo da lui neanche quando tornò la signora, (che ci offrì un altro gelato) la quale, resasi conto della situazione, si sedette vicino al marito, gli dette un bacino e gli mise la mano sul membro eretto, accarezzandolo come per rivendicarne il diritto.

Solo allora Anna mi guardò e ricominciò a chiacchierare del più e del meno, come se non fosse successo niente. Si guardava i piedi, di nuovo…. Le chiesi sottovoce : “Sei eccitata ?”. “Si” – fu la sua risposta telegrafica. “Quanto ?” – continuai. “Abbastanza” – rispose.
Le sollevai il mento, girandola verso di me. Ricominciai:
“Vorrei vederti con le mani su di lui, sul suo corpo e sul suo membro”
“Sei uno stupido maiale” – mi disse nervosamente. “Si” – risposi nervoso. Mi tremavano le mani.

Adesso ero io che mi interessavo dei miei piedi. Ce l’avevo durissimo ed entrambe le signore se ne accorsero. “Sei osceno” – disse mia moglie. “Non ci posso fare nulla. Anzi, forse si. Vado a fare un bagno” Mi tuffai di corsa, e rimasi a mollo per un bel pò, facendo una bella nuotata ristoratrice. Ero cotto dal sole e dall’eccitazione, per fortuna era quasi ora di cena.

Quando uscii trovai Anna che chiaccherava con i due francesi. Era di fronte ad Alain, che seduto con le gambe incrociate non le nascondeva proprio nulla. Tra una risatina e l’altra, la mia mogliettina non nascondeva più di gradire quella vista. La signora sorrideva in modo enigmatico.

Mi sedetti anch’io sorridendo, guardando con meno sotterfugi le tettine della signora. Dopo un pò finalmente andammo a farci la doccia e a cena. Dopo cena, eravamo alla finestra e le chiesi di uscire nudi sul balcone. “Sei matto ? Potrebbero vederci” mi disse.
“Magari” – risposi. “Comunque non ti preoccupare, non vedi che è buio pesto ? C’è anche poca luna…”. Mi disse che se ci tenevo tanto potevo farlo io, ma che lei rimaneva in costume. Mi sembrava incredibile, così mi tolsi di corsa il poco che avevo addoso e uscii sul balcone.

Avevo il cazzo durissimo, che si infilava tra le sbarre della ringhiera. Anna rise di gusto a quella vista, mettendomi una mano sul sedere. Mi misi dietro di lei, premendolo sul sulla parte posteriore del suo costume, mentre le accarezzavo i capezzoli attraverso il reggiseno. Presi una sua mano e la portai sul mio pene e ritornai all’attacco.


“Mi piacerebbe da matti farmi masturbare da te davanti a degli estranei, lo sai ??!”. “Oppure che lo facessi al francesino davanti a me e sua moglie”.

Improvvisamente si accese una luce e, sul balcone vicino, uscirono due ragazze e una ragazzo, ridendo. Anna si ritrasse di colpo, lasciandomi così col cazzo duro davanti a questi estranei. una delle ragazza rise e disse “Sorry”, poi rientrarono in casa, prima lui, poi, lentamente, le ragazze che indugiarono divertite con lo sguardo sui miei gioielli di famiglia. Si spense la luce ma Anna non volle più che rimanessi fuori completamente nudo. “Che ti importa, ormai sanno come sono fatto” le dissi Niente, ormai si era rotto l’incantesimo e andammo a dormire.


6° Giorno

Il mattino dopo ci preparammo e, arrivati sulla spiaggia, ebbi una bellissima sorpresa: quando Anna si tolse la maglietta davanti alla coppia francese, non aveva il reggiseno. Sophie sorrise con complicità ad Anna, mentre Alain spalancò gli occhi davanti a tanta grazia. Ero emozionatissimo. Alain ebbe una erezione e Sophie subito gli si buttò addosso ridendo, mettendogli la mano proprio lì.
Le signore ridevano, e lui allargò le braccia come a dire “Non ci posso fare nulla”. Facemmo finta di niente, ma Anna era particolarmente brillante e – appena si allontanò la signora – le dissi “Vedo che sei particolarmente soddisfatta dell’effetto che hai avuto su di lui”. Mi guardò e sorrise imbarazzata, ed io aggiunsi:
“Mi sembra proprio che lo desideri vedere nudo ed eccitato”.
“Uffa – mi disse – di nuovo con questa storia ! Se tu sei porco e non pensi ad altro, non è detto che per forza anch’io debba pensare solo a quello”. “Scusami, amore mio – le dissi – hai ragione, sono un gran porco. Ma non sai quanto mi piacerebbe sentirti dire “quanto me lo vorrei tra le mani” !!!

Mi guardò languida sorridendo tesa e mi baciò. Lanciò uno sguardo ad Alain e ,girandosi verso di me , disse decisa:
“Quanto me lo vorrei tra le mie mani…”. “Sono senza parole….” dissi
“Si, ci credo. Mi hai fatto ammettere che vorrei toccare un uomo che non sei tu…”.

Le dissi che ero eccitatissimo, e lei rispose che si vedeva. Sophie, avvicinatasi in quel momento, mi guardò tra le gambe ridendo e disse qualcosa a mia moglie. “Che ti ha detto ?” le chiesi. “Che avresti bisogno di sfogarti prima di venire in spiaggia…”. “Ma ha visto il marito ???” replicai io. “Lei non lo so…………io però si !!” disse sorridendo forzatamente.

Ridendo la baciai di nuovo, e ricominciammo a chiacchierare.
Dopo il pranzo al bar del giorno precedente (stavolta c’era un altro cameriere, meno bello ma ugualmente nudo, che mia moglie apprezzò meno…) tornammo in spiaggia e di nuovo non trovammo i francesi.
“Sono in acqua – le dissi. Perché non ti togli le mutandine?”
“E perché ?”. “Le tette già le conosce. Se vuoi vederglielo di nuovo duro, mi sa che non hai scelta…”. “Mah, non credo” disse secca, mentre uscivano dall’acqua. Avevo ragione io, Alain rimase lì – mentre la moglie andava al bar come il giorno prima – senza il minimo segno di erezione. Anna ci rimase un pò male, ma si tenne le mutandine per tutto il pomeriggio (Come del resto per tutta la vacanza in spiaggia) e non mi disse nulla al riguardo.

All’imbrunire ero di spalle e ad un certo punto disse
“Perché non ti togli il costume ???”. “Ma che sei matta ? – risposi girandomi – ce l’ho durissimo !!!“. “E allora ?? Mica saresti l’unico…”

Vidi allora che i francesi si stavano baciando appassionatamente, e lui ovviamente ce l’aveva in tiro. Anna li osservava rapita.
“Chissà se è come te”. “In che senso ?” le chiesi.
“Chissà se le sta domandando se giocherebbe con il tuo pisello….”

Le chiesi se era gelosa, e lei mi disse chiaramente che non desiderava affatto vedermi masturbato da un'altra donna. Anzi, per via di questo mio desiderio, aveva il dubbio che io non la amassi veramente. “Amore mio – le dissi – lo sai che sono un pò porcellino. Se non posso parlare delle mie fantasie erotiche con mia moglie, con chi lo dovrei fare ??? Quando facciamo l’amore, la cosa che mi piace di più è sentirti godere, quella che mi piace di meno è che non ti vedo bene. Sarebbe uno spettacolo magnifico guardarti godere mentre stai con un altro uomo…”. “Sei davvero un depravato…”. Non la convinsi, ma si calmò.

I francesi si allontanarono verso gli alberi, lasciando le cose sul bagnasciuga. “Dove vanno ? dissi. Si sono scordati la roba ??”
“No. Mi ha detto Sophie che oltre gli alberi c’è una spiaggia , frequentata non da famiglie, ma da single e coppie che si vogliono appartare, dove si va quando si vuole fare l’amore. E’ più nascosta, pur essendo grande, e ci vanno solo ragazzi. Quindi niente bambini e anziani”. Stette in silenzio un po’, poi disse “Vanno a fare l’amore”
“Vuoi andare a vederli? “ le chiesi. “No, non mi interessa…”.

“Vuoi andare a fare l’amore ?”

“No”

“Vuoi che andiamo anche noi a scopare ?”

“No”

Dopo un minuto di silenzio, dissi. “Vorresti andare lì a giocare con il suo pisellone ?”. Rimase a lungo in silenzio, meditando sulla risposta da darmi.
“Forse…”.

Rimanemmo un po’ così, poi andammo via.


Continua...


Buona Visione !!!

Saluti...

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