La Collezionista

LucioAnneoSeneca1989
00martedì 22 settembre 2009 17:13
Racconto di una donna amante del C.f.n.m. e non solo...

Bè, adesso non esageriamo: non sono una ninfomane.

Per quanto ne so, si dice così di una che si scoperebbe tutti, senza
andare tanto per il sottile. E dunque non è proprio il mio caso, visto
che sono piuttosto difficile nella scelta del mio compagno di letto.
Non è che dev'essere per forza bellissimo e perfetto, ma, insomma, ci
dev'essere qualcosa in più che solo una voglia da sfogare.

No, la mia malattia, se si può definire così, è un'altra: la curiosità.
Una curiosità quasi maniacale.

Sono curiosa di cazzi.

E come tutte le curiosità profonde e radicate, ne posseggo pure la
sindrome. La sindrome del collezionista: la voglia di aggiungere sempre
nuovi esemplari all'insieme delle mie conoscenze.

Vi chiederete a che serve un fallo se poi non ci si scopa. Giustamente,
dal vostro punto di vista. Eppure io sono curiosa del cazzo in sè, a
prescindere dal suo possibile uso a fini copulatori. Io sento un forte
stimolo a prendere visione dell'uccello di qualcuno indipendentemente
dal fatto che poi la conoscenza diventi, come dire, ... più penetrante.

Per inciso: chissà se 'penetrare' deriva proprio da pene?
Sarebbe logico, non vi pare?

Dunque, dicevo che di ogni ragazzo o uomo che incontro (l'età è
indifferente), mi piacerebbe scoprire com'è il suo cazzo, che forma ha,
che colore, che dimensioni, dove punta, come si comporta quando si
agita e si drizza.

E' un piacere indipendente dall'atto sessuale, anche se ovviamente
contiene le sue brave componenti erotiche. Trovo estremamente appagante
il momento in cui un ragazzo mi disvela la sua intimità più segreta, e
trovo emozionante il fatto stesso di poter condividere, anche solo con
gli occhi, quella parte così bella e nascosta del corpo maschile. E' un
pò come quando, incontrando una persona, si è interessati a studiarne
il volto, le espressioni, gli atteggiamenti, per scoprirne la
personalità. Ecco, se è maschio, a me piacerebbe vedergli anche il
cazzo, tanto per completare la conoscenza.

Da brava collezionista, a me i cazzi piace scoprirli, esaminarli,
ammirarli, toccarli. E ricordarli.

Naturalmente non posso conservarli in bacheca, neppure se potessi
ricavarne delle copie in gesso, perchè a me interessano i cazzi vivi, e
non quelli riprodotti. Non sono le copie che mi interessano, ma gli
originali. La foto di un bel cazzo, con annesso portatore, può essere a
volte piacevole da guardare, e magari ispirare pensieri caldi, ma non è
la stessa cosa che avere un cazzo vivo davanti agli occhi.

Dunque, il mio archivio è la memoria, il ricordo il mio catalogo.

Certo che ricordo, ricordo tutto. Ed è estremamente piacevole poter
ripercorrere col pensiero le varie tappe del mio percorso conoscitivo.
Non voglio dire solo al momento della masturbazione, dove ovviamente la
fantasia, alimentata dal ricordo, mi aiuta moltissimo; ma pure in
occasioni più prosaiche. Prendete l'attesa dal dentista. Spesso gli
altri pazienti si sorprendono di trovarmi sorridente, persa in chissà
quali pensieri. E non sanno i poverini, concentrati solo sulle proprie
sofferenze, che io posso astrarmi dalla banale realtà passando in
rassegna i cazzi che ho incontrato dal vivo, soffermandomi ora su uno
ora sull'altro, e rivivendo le emozioni che mi hanno procurato. Eh si,
non ho mai capito i collezionisti di francobolli, capaci di passare ore
e ore ad osservare quegli inutili pezzi di carta, ma in fondo io sono
come loro, persa nella stessa mania, solo che mi sono dedicata
a 'pezzi' di ben altra natura.

Contrariamente a quanto pensano i maschietti, a rendere un cazzo
particolarmente pregiato, ai miei occhi, non sono le dimensioni, ma le
proporzioni. O, per meglio dire, il suo aspetto complessivo. E poi, le
sue dinamiche.

L'attrattiva visiva deriva dall'insieme armonico delle varie
caratteristiche: colore, forma, dimensioni, struttura e disposizione
della cappella, tipo di carnagione, situazione pelifera, ecc. , senza
trascurare le palle, che sono una doverosa quanto piacevole
integrazione al quadro complessivo. E ciò che poi aggiunge interesse
all'organo maschile, non è tanto come scopa (spesso non arrivo a
scoprirlo), ma, per esempio, come si comporta nel passaggio dal riposo
all'azione (che emozione vederlo rizzare!), e poi le sensazioni che
produce nel maneggiarlo.

Ecco: direi che i sensi maggiomente interessati dalla mia sete
conoscitiva sono la vista e il tatto. Il resto è solo un optional.

Come ogni collezionista che si rispetti, anch'io ho i miei bravi
parametri di classificazione.

Per cominciare, il cazzo ha una sua valenza estetica. Perchè,
diciamolo, un cazzo è bello anche solo da vedere. Certo, ci sono pure i
cazzi bruttarelli: striminziti, stortignaccoli, tracagnotti,
bitorzoluti, slavati, o quant'altro. E si rischiano brutte sorprese,
dato che non si può sapere a priori com'è un cazzo, prima di averlo
messo allo scoperto. E una volta che hai convinto un ragazzo a
mostrartelo, mica puoi dirgli che non è granchè, non sarebbe gentile.
Perciò a volte bisogna fingere, e sperare di cavarsela alla svelta. Ma,
ragazzi, quando un cazzo è appena appena decente, è proprio un piacere
averlo sotto gli occhi!

E badate, mi piace anche guardare un cazzo a riposo, perchè
l'attrattiva estetica riguarda pure il cazzo al naturale. Sospetto che
ai maschietti sfugga questo aspetto, perchè mi capita di trovare
ragazzi che si vantano del loro cazzo duro, e lo esibiscono con
orgoglio, tanto quanto si vergognano dello stesso cazzo moscio, e sono
tentati di nasconderlo. E pensare che invece è così gradevole vedere un
cazzo al naturale, che penzola in giù, e ondeggia dolcemente...

Mah, va a capire la mentalità maschile!

Poi c'è la valenza tattile. Il sottile piacere del contatto, l'emozione
di stringerlo nella mano. Sentirne la consistenza, il calore, le
pulsazioni. Avvertire, attraverso la mano che lo stringe, come il cazzo
vive e freme, come si agita e si muove di vita propria. E com'è dolce
carezzare con le dita la pelle liscia della cappella, così morbida e
calda, e sfiorare il buchino al centro. E carezzare le palle,
sollevarle, titillarle, mentre il pene si erge orgogliosamente al di
sopra. Mio Dio, che sensazioni meravigliose!

Non trascuriamo la valenza olfattiva. Sembra un particolare
trascurabile, ma non è così. Il cazzo ha un suo odore specifico, e ogni
cazzo una sua variante particolare. Come per un buon vino d'annata,
l'odore serve a completare la gradevolezza dell'insieme, e conferisce
ad ogni cazzo una sua particolare personalità. Quando l'insieme è
gradevole, immergersi in quella fragranza non può che aumentare la
sensazione di perfezione, aggiungendo un non so che alla compiutezza di
quell'opera d'arte.

C'è poi la valenza gustativa. Sentire il sapore del cazzo. Naturalmente
con la lingua e con la bocca. Certo per farlo mi deve piacere prima il
resto. Mi risulta difficile mettere in bocca un cazzo che non mi piace,
e a volte devo faticare parecchio per rifiutare le richieste di un lui
che insiste a farselo succhiare. Ma quando un esemplare mi attira,
ragazzi, è stupendo sentirlo in bocca! Allora non posso resistere alla
tentazione di ingoiarlo. Sarebbe un delitto rinunciare al piacere di
gustarne anche il sapore, e non ho bisogno che me lo chieda lui, lo
faccio da me. E mi piace andare con calma, assaporando ogni momento,
ogni singolo passaggio. Da quando poggio la lingua sulla punta, e lecco
dolcemente quella cappella così liscia, a quando, stringendolo in bocca
e circondandolo con la lingua, sposto le labbra su e giù, esplorando
quella delizia per tutta la sua lunghezza. E lo sento arrivare fino
alla gola, sfiorarmi il palato, scorrere sulla lingua, con quel sapore
inebriante...

Solo alla fine c'è la valenza erotica in senso stretto, diciamo l'uso
scopatorio, che però non dipende solo dal cazzo in sè, ma anche dal suo
proprietario. Dipende dalla sensibilità del portatore, dalla sua
fantasia, dalla sua capacità di rispondere alle esigenze di lei. Ma,
come dicevo, questo è tutt'altro discorso, e, caso mai, materia di ben
altra trattazione.

Perciò, attenzione, sono due cose chiaramente distinte: la mia sete di
cazzo non coincide con la soddisfazione delle mie voglie sessuali.
Certo, scoprire, ammirare e maneggiare un cazzo, è di per sè eccitante,
e mi procura sempre emozioni forti, che poi magari hanno bisogno di
sfogarsi. Ma sono emozioni che, se le altre condizioni mancano, non mi
portano necessariamente a dividere il letto col possessore di tanta
appendice. Preferisco avere un bell'orgasmo usando le mie mani, magari
a posteriori e contando sul ricordo, piuttosto che dover scopare per
forza con qualcuno solo perchè mi ha concesso il privilegio di vedergli
e toccargli il cazzo.

Perchè qui sta l'altro aspetto della faccenda: la smania di conoscenza
porta alla ricerca di sempre nuovi esemplari, a prescindere dalle
possibili ed eventuali conseguenze.

Lo sapete che ogni cazzo è diverso dall'altro? Sembra incredibile, ma
ciascun esemplare ha caratteristiche tutte proprie, ed è proprio questo
che stimola mia curiosità. Tutte le volte che mi è dato conoscere un
cazzo nuovo, mi sento appagata, felice di poter aggiungere un nuovo
tassello alla somma delle mie conoscenze, ma poi, quando quello è solo
un ricordo, non fa che incrementare il desiderio di nuove scoperte.

Capirete che la cosa mi crea dei problemi. Un cazzo non si trova in
offerta al supermercato, e non è nemmeno possibile chiedere
semplicemente ad ogni maschietto che incontro per la prima volta, se
per piacere sarebbe così gentile da farmi esaminare il cazzo che
nasconde nelle mutande. Magari trovi il ragazzo che sarebbe ben felice
di accontentarti, ma rischi anche di trovare chi si offende, e a quel
punto la tua reputazione è rovinata.

Certo, sarebbe bello poterlo fare davvero, e considerare la visione del
cazzo come del tutto normale e tranquilla. Così come ci si scambia il
nome, si potrebbe pure scambiare una sbirciatina ai rispettivi sessi.
Io ti faccio vedere il mio e tu mi fai vedere il tuo.

- Permette? Il mio cazzo
- La mia figa, piacere
- Il piacere è tutto mio

E, al posto di una banale stretta di mano, un'assai più intrigante
palpatina reciproca. Tanto per conoscenza.

Purtroppo tale pratica, per quanto auspicabile, non è ammessa dal
galateo. E allora devo ricorrere a qualche espediente, quando un
ragazzo o un uomo mi incuriosisce a tal punto che mi viene
l'irrefrenabile impulso di essere ammessa alla sua parte più virile.
Qualcosa che mi apra la strada senza mettere troppo a rischio la mia
reputazione. Perchè si, alla reputazione ci tengo. Non mi va di passare
per una ragazza facile.

Che io ricordi, questa passione l'ho sempre avuta, dal primo cazzo che
mi è capitato di vedere. Da quando cioè, e avevo 13 anni, il mio
cuginetto Alessandro, che di anni ne aveva 14, si è offerto di farmelo
vedere dal vivo. In precedenza l'avevo visto solo sui dipinti. Dunque,
non era una cosa del tutto sconosciuta; sapevo che c'era, che era una
caratteristica dei maschietti, ma non immaginavo minimamente che fosse
così interessante vederlo in carne ed ossa (va bè, non sottilizziamo).
Che fosse così piacevole da osservare e così eccitante da toccare.
Tutt'altra cosa che un'immagine asettica e inerte.

Dal vivo il cazzo aveva una sua vita propria, un calore interno, una
speciale dinamica. Poteva assumere diverse posizioni, ondeggiare e
sollevarsi, poteva persino, incredibilmente, cambiare dimensioni, e
ingrandirsi fino a diventare enorme. Un fenomeno straordinario, ai miei
occhi. Ecco, era proprio il suo dinamismo a renderlo cosi interessante,
così attraente, tanto piacevole da ammirare e da toccare.

Quella prima esperienza, complice il cuginetto, mi ha aperto gli occhi
su una realtà prima sconosciuta, mi ha fatto provare un gradevole
calore nelle parti basse (devo essermi bagnata subito, quella volta), e
una piacevolissima sensazione di appagamento. Da lì è nato il pensiero
fisso di provare di nuovo le stesse emozioni, e, insieme, la curiosità
di scoprire se, putacaso, anche gli altri ragazzi avevano appendici
così gradevoli come quella del cuginetto.

Naturalmente ho dovuto pagare un prezzo: pure il cuginetto ha voluto
guardare nelle zone basse, e toccare con mano. Ma siccome il prezzo era
abbastanza equo, l'ho pagato volentieri (va bè, d'accordo, non è stato
un grosso sacrificio). Comunque ho messo in conto che in futuro, se
volevo soddisfare la mia curiosità, pure io avrei dovuto dare qualcosa
in cambio.

Da allora, questa curiosità non mi ha piu lasciata, neppure quando ho
cominciato ad avere delle storie più o meno serie. E' vero che quando
ho un ragazzo fisso la smania di ricerca si attenua, ma non scompare
del tutto. Non pensate che questo mi distragga dal dedicarmi al mio
uomo. So distinguere perfettamente tra la curiosità da collezionista,
che cova lì sul fondo, e la necessità di costruire e mantenere un
rapporto, quando è il caso, anche sul piano sessuale. Ma, vedete,
succede che quando incrocio un ragazzo interessante, inevitabilmente mi
nasce dentro il desiderio, sottile ma persistente, di vederlo nudo. Mi
accontenterei anche solo di vederlo. Perchè, si, devo vedere anche il
cazzo, se no come posso dire di conoscere veramente un ragazzo?

E, per la verità, nonostante le difficoltà pratiche, il mio archivio è
già abbastanza ricco, tanto che posso persino farne una classificazione
temporale: i cazzi della media (ero già in terza quando ho cominciato),
i cazzi del liceo, quelli dell'università, e persino qualche... fuori
quota.

Naturalmente gli espedienti che ho dovuto mettere in atto per
soddisfare le mie curiosità si sono evoluti col passare del tempo. Alle
medie, ragazzina in mezzo a ragazzini, andava benissimo il gioco del
dottore. Si, lo so, non è molto originale, ma che volete, era già molto
che portasse a qualche risultato. E' così che ho conosciuto i primi
cazzi, dopo quello del cuginetto: sfruttando il gioco del dottore. E
anche se si sapeva benissimo che era solo un pretesto, nessuno ha mai
osato protestare. Incredibile come il gioco piacesse ai miei compagni
maschi, che erano ben felici di partecipare. Tanto ansiosi di mettere
le mani tra le mie gambe, da non meravigliarsi troppo per l'interesse
smodato che io portavo verso il loro uccello. E del tutto disposti a
farselo maneggiare a mio piacimento.

Quante belle scoperte, in quel periodo, e che emozione avere davanti
agli occhi tutto quel ben di Dio! Federico, per esempio, timido e
secchione, ma così voglioso di toccare finalmente una passerina, da
venire all'istante appena arrivato alla meta. O Michelino, che a 14
anni aveva già un uccello enorme, tanto che per impugnarlo tutto non
bastavano entrambe le mani. O il meraviglioso Carmelino, originario
della Sicilia, la mia prima cotta forte, con quel sorriso sornione, gli
occhi ridenti, il fare spavaldo, e quella carnagione liscia e brunita
che mi faceva tremare le gambe, quando si offriva nudo al mio sguardo
interessato.

Si, l'ultimo anno delle medie è stato davvero interessante, e molto
istruttivo. Tanto che agli esami avrei potuto tranquillamente portare
una tesina originale: "Tipologia del pisello in una classe campione".

Ma dubito che gli insegnanti avrebbero apprezzato.
Quando si dice lo scollamento tra scuola e vita!

Poi, al liceo, il gioco del dottore non bastava più, e sono passata ad
altre tecniche. Ho imparato i segreti della seduzione. Perfidamente,
lanciavo segnali ai maschietti piu interessanti, un sorriso,
un'attenzione, un casuale contatto più insistito del necessario... e
inevitabilmente il malcapitato cadeva nella rete (qui 'malcapitato' è
da intendersi in senso puramente retorico, perchè in realtà tanto
malcapitati non erano).

Ed ero brava a segnare i confini, in modo che la confidenza con le zone
intime di un ragazzo rimanesse sul piano dell'amicizia disinteressata,
e non sfociasse in rapporti più impegnativi. Anche se quasi sempre ci
riuscivo, è stato al liceo che ho avuto i primi legami seri, e che ho
fatto l'amore per la prima volta.

All'università, invece, ho sfruttato la tecnica del cameratismo.
Complici i tornei di volley in formazione mista, su mia iniziativa noi
ragazze abbiamo preso a condividere le docce col reparto maschile. E
quando sei nuda in mezzo a un gruppo di ragazzi nudi, puoi ammirare
tranquillamente tutta quella mercanzia, con tutto tuo agio, proprio da
veri camerati. Ed è anche facilitato l'eventuale approfondimento,
perchè una volta che hai sportivamente condiviso le tue nudità con
qualcuno, non ci vuole molto per fare un passo in più, e condividere le
stesse nudità nell'intimità di una camera da letto.

Così ho arricchito il mio archivio, via via aggiungendo altri
particolari all'insieme delle mie conoscenze, sempre meravigliata di
trovare nuove angolazioni e nuove attrattive, nella multiforme e sempre
sorprendente casistica del cazzo (si, per una volta la specificazione
va intesa proprio in senso letterale)

Ma ora che ho finito l'università, e devo pensare al futuro, ho deciso
di pescare in un mare più profondo.

Come, non capite?

E perchè mai credete che stia scrivendo queste note, per vincere il
Pulitzer?

No, amici miei. Diciamo che questo è il mio... manifesto programmatico.
E voi, proprio voi che state leggendo in questo momento, siete il mio
target (visto che l'università serve a qualcosa?). E il messaggio è:

"Io sono qui, e adesso sapete come la penso. Interessa l'oggetto?"

Vale a dire: ragazzi di ogni età e condizione, se siete anche solo un
tantinello orgogliosi della vostra 'dotazione', se avete pensato almeno
una volta nella vita che sia uno spreco tenere nascosta tanta bellezza,
se vi solletica l'idea di esporla davanti a chi saprebbe aprezzarla a
dovere, sappiate che io so valorizzare un bel cazzo, e posso
tributargli l'omaggio che merita.

Vogliamo venirci incontro?

Non aspettatevi che poi si finisca a letto, ma se volete assicurarvi la
mia imperitura ammirazione, e gradite un'amichevole, e magari
reciproca... movimentazione manuale, allora si può arrivare ad un
accordo soddisfacente per entrambe le parti.

In quanto agli eventuali optional... bè, quelli li lasciamo agli
imperscrutabili disegni del destino.

Vi vanno le condizioni?
Allora coraggio, fatevi avanti.
Lanciate un richiamo.
Cercate 'La Collezionista.

Buona Lettura !!!

Saluti...

pseudos
00martedì 22 settembre 2009 17:35
Oh caccio, una così non lascia scampo!!!! [SM=g27994]
LucioAnneoSeneca1989
00martedì 22 settembre 2009 19:20
Forte Vero ?

Da avercene di ragazze così ahahah

Cmq ho solo postato questo racconto trovato in internet... non scrivete alla "collezionista" messaggi qui perchè è inutile...

Non fate i celebrolesi grazie... che deve capire capisca...

Saluti...
pseudos
00venerdì 25 settembre 2009 08:55
Ho letto il racconto più volte, ha una carica erotica molto forte, e ad ogni lettura provoca le stesse identiche...emozioni! [SM=g27988]
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