L' Allenatrice

moroxxx83
00giovedì 20 gennaio 2011 15:46
Nel Pallone
Per molti anni della mia vita ho sempre svolto con una dedizione totale ed una passione assoluta il mio adorato lavoro: allenatrice di squadre di calcio femminili. Lo sport è sempre stato tutto x me, ed il calcio in modo particolare, ha sempre rappresentato il massimo a cui potessi aspirare. Si lo so, x una donna è strano…è strano che ad una femmina possa piacere il calcio, figuriamoci lavorarci dentro….eppure io non me ne sono mai vergognata, anzi ne sono andata sempre fiera…. Ho avuto un marito, due bellissimi figli, ma non ho mai trascurato il mio lavoro di allenatrice… e cosi sono arrivata all’età di 55 anni con un una carriera strepitosa, fantastica. Avrei potuto ritirarmi, andare in pensione e godermi i miei nipoti, se non fosse stato x quell’offerta di lavoro che mi venne chiesta: ovvero quella di diventare manager di una squadra di calcio e per la prima volta, una squadra maskile. Tutti mi dicevano di lasciar perdere ed io che sono sempre stata una anticonvenzionale, un’originale, una battagliera, alla fine ho accettato. Come potevo non farlo? Si trattava di una squadra locale che da anni era in crisi e gli alti vertici avevano pensata a me per risollevare le sorti del team. Per me era un onore, ed io non avrei mai potuto dire di no. E cosi arrivai…feci un sacco di modifiche sia nell’organico che nell’organizzazione e grazie alla mia esperienza arrivammo secondi nella classifica prima dell’ultima gara. Era un risultato che equivaleva ad una vittoria, tutti mi osannavano, tutti mi avrebbero voluto pagando fior di quattrini,però io volevo il primo posto. non sapevo cosa avrei fatto l’anno dopo e quindi ci tenevo moltissimo e poi una come me, figuriamoci se si sarebbe accontentata anke solo x una volta nella vita!!!I nostri rivali primi in classifica avevano giocato il giorno prima e a sorpresa avevano perso, noi eravamo sotto di 2 punti, questo voleva dire che se avessimo vinto quell’ultima partita avremmo vinto il campionato, se avessimo pareggiato o perso, ci saremmo confermati al secondo posto, che x me equivaleva ad una sconfitta. Mancavano poche ore all’incontro; ero nel mio ufficio con il mister; lui lo vedeva che ero tesa, che ci tenevo a vincere; di punto in bianco mi disse: “ Tina, se vuoi un consiglio parla coi ragazzi ora…non lo hai mai fatto prima di un incontro, ma questo è particolare, si vede…è troppo importante , x te, x me , x i ragazzi, x tutti noi….vai dai ragazzi, motivali come solo sai fare tu” Era vero….subito prima di un incontro (come anke subito dopo) non avevo mai parlato con i ragazzi ; avevo sempre pensato che fosse il mister a motivare la squadra, era il suo compito questo del resto; e poi sarò onesta, non volevo entrare nello spogliatoio dei ragazzi…mi imbarazzava la cosa e questo era un mio limite e mi dava molto fastidio.
Ci pensai un attimo e decisi che la sfida era troppo importante, non esisteva che mi sarei bloccata x una mia debolezza e cosi andai con Antonio nello spogliatoio.
I ragazzi furono un po’ sorpresi nel vedermi lì dentro; in un anno non avevo mai invaso così tanto la loro privacy; stavano facendo baldoria come è giusto e sano che facciano ragazzi trentenni e appena mi videro si ammutolirono tutti. Si voltarono verso di me tutti in fila l’uno accanto all’altro. Indossavano tutti solo ed esclusivamente un paio di mutande: erano degli slip color grigio , uguali x tutti. Nella stanza era piombato il silenzio,dalle loro facce, alcuni di loro erano un po’ in imbarazzo. Iniziai a parlare, dispiegando uno dei miei tanti sermoni vincenti; sarà durato un quarto d’ora. In questo lasso di tempo li guardavo uno ad uno negli occhi; eppure ogni tanto nelle varie pause di qualche secondo, i miei occhi cadevano in giù rapidamente, sperando di passare inosservata;non vedevo un uomo cosi nudo da almeno 20 anni, e poi così giovani e così avvenenti, da una vita direi….! Osservavo i loro equipaggiamenti nascosti sotto quegli slippini stretti. Alcuni sembravano davvero esplodere; un paio avevano invece lo slip bagnato, forse a causa di qualche skerzo che avevano ricevuto poco prima dai compagni e li notai con immenso piacere che la forma del loro attrezzo era ancora più percepibile, distinguevo con facilità il suo contorno. Non so come, ma avrei voluto tanto ordinare a quei ragazzi di togliersi le mutande e di rimanere con i piselli al vento….così solo per il mio puro piacere di vedere i loro uccelli. Sapevo che non avrei mai fatto una cosa del genere; il mio sermone era terminato ed io stavo x andare via…Mentre li salutavo cercavo l’ultima frase ad effetto che avrei dovuto dire e non so come, forse perché avevo tutti quei “pacchi” davanti a me, me ne uscìì con questa frase: “Bene ragazzi, oggi fatemi vedere se avete le palle!!” Ed uscii dallo spogliatoio…


Anche se soffrendo e non poco visto il risultato finale di 3 a 2 per noi,vincemmo la partita e quindi anke il campionato: erano passate quasi 2 ore dall’incontro eppure stavo ancora affronatanto gli ultimi giornalisti, tanto erano i complimenti ricevuti, il cellulare squillava di continuo, tutti volevano congratularsi con me, amici, colleghi, fans….ad un certo punto Antonio mi si avvicina e mi porta dentro, lungo la passerella in direzione dello spogliatoio; ci fermiamo davanti alla porta e mi dice:”I ragazzi vogliono ringraziarti…” Entriamo.I ragazzi padossalmente sono come li avevo lasciati: tutti in slip , di fronte a me in fila. Quando ero entrata poco prima erano loro imbarazzati ora forse, lo sono più io. Stavolta hanno tutti gli slip bagnati, del resto anche i loro corpi lo sono, colpa dei festeggiamenti, penso. E’ bello, penso tra me e me, vederli così, in mutande, sono davvero uno splendore, chissà quante donne vorrebbero essere al posto mio! Sono tutti sorridenti…felici…del resto non poteva essere diverso! Esordisco dicendo: “Grazie davvero ragazzi! Ottimo lavoro!” Vengo subito interrotta dal capitano della squadra, il primo della fila, e quindi il primo che si trova di fianco a me: “No! Signora Mestre, siamo noi a doverLa ringraziare! Senza di Lei, non ce l’avremmo mai potuta fare! Ed è per questo che io e la squadra ci teniamo a fare una cosa!” Guardò gli altri cercando approvazione; molti annuirono, tutti sogghignavano. Non riuscivo a capire…forse mi volevano fare uno skerzo, un gavettone, lo temevo anke se lo avrei trovato di pessimo gusto ad una signora settantenne! Mai avrei pensato che il mio sogno da lì a poco si sarebbe avverato.!!!!
Riprese il capitano guardandomi “Ecco noi.. ehmmm….ci tenevamo davvero a farle vedere che ce le abbiamo!” Ed io sempre più perplessa” Cosa?!” Il capitano guardò i compagni e disse:” Ragazzi….ora!” Ed in quel momento tutti e 15 si abbassarono le mutande. Il cuore cominciò a battere all’impazzata…incredula…frastornata….gli occhi caddero giù e non vollero sapere di rialzarsi per lunghissimi secondi…a bocca aperta osservavo quella fila di 15 piselli…stupendi…..Il capitano mi fece rialzare gli occhi quando risentìì la sua voce; disse: “Ecco, Lei prima ci ha chiesto se abbiamo le palle, e noi ora ci teniamo, uno ad uno, a farle vedere che ce le abbiamo! Prego Signora Mestre!” Appena fini di pronunciare il mio nome, con una mano afferrò il suo uccello e lo alzò su, mostrandomi chiaramente il suo grosso paio di coglioni penzolante. E cosi passai in rassegna a ciascun giocatore verificando le sue palle. Si divertivano molto e…..sinceramente anke io….. Finita la verifica ai testicoli, sciolsero la linea e come se nulla fosse ripresero i festeggiamenti. Dimentichi del fatto che una donna vestita li stava guardando, con naturalezza si muovevano. E si muovevano anche i loro attrezzi…ballonzolavano da una parte all’altra, era buffo…vedere quel coso che dondolava a destra e sinistra e ancor più buffo era il sacco dei coglioni che ciondolava anch’egli alla mercè della forza di gravità. Si fecero le docce e poi si rivestirono….io rimasi lì x tutto il tempo! Sorridente e felice come una pasqua, per aver vinto quel giorno, si x aver vinto x ben 2 volte!


Sono al mio secondo anno con la squadra. Dopo quell’episodio entrare nello spogliatoio non è più un problema né x me, né x loro….anzi x me è sempre un piacere!!! Ogni tanto mi capita persino di vedere qualche erezione. La prima volta ne fui turbata…poi come tutte le cose, diventa una consuetudine e amen, te ne fai una ragione. Esempio: L’altro giorno Carlo, uno splendido stallone di 30 anni, moro atletico, è uscito dalle docce; io ero seduta sulla panca e accanto a me c’erano i suoi indumenti, quindi x forza di cose si è fermato proprio di fronte ai miei occhi; l’avevo visto il suo pene già altre volte (come a tutti del resto) se non fosse x il fatto che ce l’aveva in piena erezione….lunghissimo, puntava dritto dritto al soffitto; io ho sorriso, l’ho guardato e gli ho detto:” Carlo! Però! Non sarò mica io a farti quell’effetto?” puntando il dito verso il pisellone. Lui si guarda, mi guarda, sorride, e……alza le mani facendo spallucce….Io penso tra me e me: “a be…contento tu!” e prosegue il suo da fare con una straordinaria naturalezza, mentre sta lì….con la mazza turgida,mentre io gliela guardo un po’ incuriosita.
alexdj70
00giovedì 20 gennaio 2011 17:31
complimenti, che dire... un capolavoro.
flickRM
00giovedì 20 gennaio 2011 19:29
bella storia!
solo che prima ha 55 e poi 70 anni???
eheheheh....
[SM=g27986]
moroxxx83
00giovedì 20 gennaio 2011 21:49
Re:
flickRM, 20/01/2011 19.29:

bella storia!
solo che prima ha 55 e poi 70 anni???
eheheheh....
[SM=g27986]




ahaha è vero! colpa del fatto che questo racconto l'ho scritto in 3 /4 riprese cambiando piu volte dei particolari; mi è sfuggito questo piccolo errore in fase di rilettura; comunque sono contento vi sia piaciuto: ovviamente,lo dico ora, i nomi (e cognomi) citati sono di assoluta pura mia fantasia:-)
pisello75a
00venerdì 21 gennaio 2011 14:47
confermo
confermo, è veramente bello e ben scritto...poi il fatto di lei che li passa in rassegna...troppo bello!!
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