rino.67
10lunedì 7 aprile 2014 16:19
Ha la sua età
Salve, mi rifaccio vivo dopo un po’.
Mi piacerebbe tanto lanciare una discussione dal titolo “ogni CFNM ha la sua età”, dove come in album fotografico si rievochi il primo episodio CFNM reale avvenuto con una certa donna di qualche importanza della nostra esperienza, durante una precisa fase della nostra vita.
Siccome non voglio solo lanciare il sasso… inizio offrendovi per primo tre istantanee corrispondenti a tre donne e tre età distinte della mia vita:

… mia zia (pre-adolescenza)

Pre-adolescente, trascorrevo quasi ogni estate al mare un mese da lei, madre di due ragazze quasi mie coetanee.
Io e le mie cugine dormivamo in due stanze separate ma affacciate. Appena andati a letto, la zia piomba nella mia stanza e mi chiede: “ uagliò, mi sono stufata di raccogliere sabbia ovunque, qui bisogna cambiare sistema, non basta la doccia che fate al ritorno dal mare. Ce ne vuole una pure alla sera prima di andare a dormire”. Io, stupito e imbarazzato dal fatto che anche le mie cugine avessero potuto sentire il richiamo, balbetto “ok zia, allora da domani lo faccio”. E lei “quale domani, andiamo subito, che voglio vedere un po’ come fai” Esco dalla stanza seguito da lei e intuendo le risate strozzate delle mie cugine per il rimprovero che avevo subito.
Nel suo bagno, mi indica la vasca, mi intima di usare quel sapone, quella spugna, non fare acqua in giro, non fare pasticci ecc. Io obbedisco al briefing, e immagino stia per uscire rimanendo immobile fuori dalla vasca con le gambe e la pancia in piena crisi sismica. Lei mi fissa ancora una volta e mi dice ”Beh, che aspetti? E mica ti vergogni di tua zia? Dammi le mutande che le metto a lavare”. Gliele consegno e penso di rinunciare a pensare. La porta del bagno è clamorosamente aperta. Potrebbe passare chiunque, le cugine, mio zio, i nonni…
Lei semplicemente controlla che io mi lavi per bene e alla fine mi da una strofinata generale, totale.
Finale. Rientrato in stanza avvolto in un telo, mi accorgo di non aver cambio per la notte. “Zia puoi venire un minuto? “.
“Che c’è?”
Le sussurro all’orecchio sempre temendo l’ascolto delle mie cugine ”Sai, le mutande, non ho niente per la notte”. Lei mi apre il lenzuolo e mi fa cenno di entrar nel letto. “Dammi il telo, e vai a dormire, per stanotte sarà il nostro segreto” . Mi sfila il telo, mi accomoda il lenzuolo e mi congeda con un bacio sulla fronte
Nonostante il tempo passato ricordo distintamente due cose.
L’erezione che ebbi e mantenni a lungo anche sotto il lenzuolo.
Le numerose volte a seguire in cui le mie cugine fecero riferimento a quell’episodio, evidentemente spiato da un’altra prospettiva.



…la dottoressa del centro sportivo e l’amica di mia madre (adolescenza)

Ho fatto nuoto per più di dieci anni tra 8 e 18 anni. Ne avrò avuti 13 o 14 allora. Ogni anno come previsto c’erano da fare le visite mediche di routine prima dell’inizio della stagione. Non eravamo ancora autonomi negli spostamenti e bisognava sempre essere accompagnati da un genitore. Mia madre non stava bene e chiese alla sua amica (nonché madre della mia migliore amica) se insieme alla figlia avrebbe potuto accompagnare anche me. La cosa non mi causò alcun problema dal momento che: A) c’era sempre stato un medico alle visite, B) mai i miei genitori erano entrati nello studio durante la visita.
Con l’amica di mia madre – che tra parentesi era una donna molto affascinante, alta con un gran seno e sempre elegante- tutto andò al rovescio quel pomeriggio.
Primo: c’era una dottoressa , e non il solito dottore;
Secondo: l’amica di mia madre e la dottoressa si conoscevano bene, erano state compagne di liceo;
Terzo, l’amica di mia madre accompagnò la figlia fin dentro lo studio durante la visita e vi rimase…
E così, finita la visita della mia amica, vedo queste due donne, aprire sorridenti la porta dello studio e invitarmi ad entrare.
“come ti dicevo questo è il figlio di Lara, che oggi non è potuta venire…”
“bene, bene, finalmente visitiamo un maschietto” disse la dottoressa chiudendo dietro di se la porta.
Avevo cuore e stomaco sottosopra, e l’amica di mia madre, che realizzò subito il mio imbarazzo, mi disse: “non ti devi preoccupare questa signora è una cara amica, anche di tua madre, è come se ci fosse anche lei.”
“E di che cosa si dovrebbe preoccupare? Coraggio Rino, spogliamoci e vieni sopra la bilancia che ti peso e ti misuro”
Sulla bilancia con addosso solo le mutande, con le due donne che chiacchieravano amabilmente, una seduta davanti a me con le gambe, le sue adorate gambe, accavallate, e l’altra dietro di me che prendeva nota dei miei parametri. Poi cuore respiro, ecg, sotto sforzo, e vari altri controlli, sempre così, io in mutande e loro due a parlare di tutto.
Uno strano dissidio: dare sfogo all’eccitazione per una situazione potenzialmente intrigante con l’amica di mia madre che sembrava subirla, e contenere l’imbarazzo crescente con la dottoressa che invece esercitava il suo potere con una certa spavalderia.
E poi, l’inevitabile esito. L’amica di mia madre è seduta sulla poltrona davanti alla scrivania rivolta verso di noi. Io non riesco a non guardarle le gambe progressivamente più esposte dalla gonna che nel frattempo è risalita di molto. Io sto di fronte alla scrivania, e la dottoressa di fianco a me. Mi fissa con un sorriso, mentre indossa dei guanti e mi chiede senza possibilità di replica: “adesso tira giù queste mutande e controlliamo i gioielli di casa”
Io resto pietrificato a guardare l’amica di mia madre che con un cenno del capo mi invita ad obbedire, ma non mostra di voler recedere in alcun modo dalla sua posizione di spettatrice.
La dottoressa capisce e subito incalza: “ma non ho capito, ti vergogni di Rosa, che praticamente ti ha visto nascere, e che oggi fa le veci di tua madre, e non vogliamo certo che si offenda… o di me che sono una dottoressa e che di ragazzi nudi della tua età ne vedo ogni giorno decine, o pensi di esser il primo? Lo scoppio di una pacata risata d’intesa tra le due donne genera la mia resa, e una simultanea erezione, che l’amica di mia madre accoglie con un ulteriore sorriso, mentre l’altra donna commenta “hai visto il nostro maschietto, ce lo potevi dire che eri solo un po’ emozionato.” L’amica di mia madre raccoglie le mutande da terra mentre io seguo la dottoressa verso nuovi e più umilianti passaggi del protocollo di visita.
Resto così per tutto il resto della visita. E senza parole per tutto il viaggio di ritorno con la mia amica che chiedeva alla madre,” ma che gli è successo, gli ha detto che non sta bene.”
“sta bene, sta bene, l’ho visto pure io che sta bene…”.


…la mia domestica (gioventù)

Ho studiato fuori sede, e fatto il servizio militare alla fine degli studi (medicina), quindi intorno ai 25 anni.
Avevo comunque un mio piccolo appartamento nella città dove ho studiato che non era troppo lontano da dove svolgevo il servizio militare. A casa veniva una signora a fare pulizie e bucato, in quel periodo occasionalmente viste la mia assenza. Era una persona di fiducia, quindi disponeva delle chiavi e faceva gli orari che le erano più comodi. Io ero rientrato all’insaputa di tutti per una licenza breve dovuta ad un piccolo incidente occorso durante un’esercitazione. Avevo un lato del corpo acciaccato per via di una caduta, ma niente di rotto, un polso fasciato, lividi e qualche giorno di riposo.
La domestica era una donna siciliana sui 55 minuta ma proporzionata, con i tratti del viso vagamente orientali. Vedova, con tre figli grandi, e sempre impeccabile nel vestire. Scarpe col tacco, gonna al ginocchio, camicetta e giacca. In casa grembiule.
Io ero in casa da poco e la cosa che desideravo di più era un bagno caldo nella mia vasca, dopo tutti quei mesi di docce comuni.
Quando entrò in casa e mi vide, dopo un iniziale spavento rimase molto sorpresa e preoccupata per il motivo del mio rientro. Cominciò a prodigarsi per il mio benessere, e ci mise un secondo a realizzare quale fosse il mio progetto immediato. Senza troppi preamboli mi disse: spogliati e dammi la roba che faccio subito una macchina. Io entrai in bagno mi spogliai e mi immersi nell’acqua calda. Dopo qualche minuto entrò in bagno senza nemmeno bussare per ritirare la roba e vedendo che tenevo il braccio con il polso fasciato fuori dalla vasca in maniera un po’ goffa mi disse: “ma come fai a lavarti così, bisogna che ti aiuti, alzati in piedi e non avere vergogna, che potresti essere mio figlio”
Ricevere un ordine, ecco quello che forse scatena la nostra libido in quelle occasioni. Mi tirai su fuori dall’acqua offrendomi completamente alla sua vista con una mezza erezione , che nel prosieguo del tempo, a causa delle sue manipolazioni, diventò completa. Se ne accorse, e mi sorrise.”Uè ragazzo, ma da quant’è che non vedi la Gianna (la mia quasi fidanzata di allora ndr)? Mi pare tua abbia dell’arretrato” Il tono scherzoso della battuta mal si conciliava con la fermezza con cui mi strinse il pene cominciando una dolce e decisa masturbazione. “ giusto perché è capitato, ma non farti strane idee su di me…”
Non mi feci strane idee, ma nemmeno resistetti granchè. Continuò a parlarmi mentre lo faceva, quasi a dissimulare la situazione, seduta sul bordo della vasca, con le maniche della camicia tirate su, e quelle gambe tornite e velate di nero che non mi erano mai sembrate così sensuali..
“e quanta ne avevi, lo dicevo che stavi in arretrato” furono le sue ultime memorabili parole, prima di uscire dal bagno e riprendere la sua ordinaria routine.
flickRM
00lunedì 7 aprile 2014 20:15
Fantastica domestica!
giocoso.
00lunedì 7 aprile 2014 22:52
Molto belle le esperienze...
Ma le cuginette ti avevano visto?
rino.67
00mercoledì 9 aprile 2014 12:01
Si, le cugine mi avevano certamente visto. Tempo dopo fecero spesso riferimento a quella serata, e al fatto che avessi avuto un'erezione. E poi quella stanza da bagno era piena di specchi!
giocoso.
00mercoledì 9 aprile 2014 12:28
Ti prendevano in giro? Che sensazioni avevi?
virchow1991x
00sabato 11 gennaio 2020 12:51
Tutte e 3 esperienze molto interessanti
Complimenti esperienze coinvolgenti e ben scritte. Però hai in po' omesso di raccontere più nel particolare cosa è successo e cosa hai provato durante la doccia davanti a zia, soprattutto se hai avuto una erezione davanti a lei e come ha reagito, e quando ti ha risciacquato se si è soffermata sulle zone inturgidite... Poi a letto non ti sei masturbato visto che lo avevi duro?

Nel secondo racconto perché non spieghi più nel particolare dopo che ti hanno tolto le mutande quale è stato questo umiliante protocollo di visita e come commentava la tua erezione le due donne...
rino.67
10venerdì 28 febbraio 2020 06:58
Durante la doccia fu una specie di esame. Il suo sguardo fisso su di me che valutava la mia abilità nel lavarmi. Sono stato in erezione fissa , dal primo momento , e immagino lei lo abbia trovato assolutamente normale. Non fece nulla di particolarmente lascivo dopo, quando mi asciugò. Era tutta la sua manifestazione di superiorità nel controllare la situazione che, oggi, rende eccitante la scena.
La visita invece consistette nel controllo accurato dei testicoli, del pene ben estratto dal suo involucro , dell'ano. La dottoressa non lesinava commenti, tipo " bello così.... chissà come saranno contente le tue fidanzate .... forse ti faccio male o ti faccio bene..." , l'amica solo grandi sorrisi .
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