Prima parte
Qualche anno fa ho dovuto subire un intervento per un intervento di routine (varicocele) in day hospital.
Quando mi hanno chiamato per fissare l'appuntamento, tra l'altro mi hanno spiegato che il taglio dei peli pubici sarebbe stato fatto lì, prima dell'intervento (e ovviamente speravo l'avesse fatto un'infermiera…).
Il mattino mi presento dunque nel reparto urologia e nella saletta d'aspetto siamo 5 maschietti. Man mano vengono chiamati, io sono l'ultimo e mi assegnano una stanza da 2 ma sono da solo. L'infermiera che mi da le istruzioni avrà sulla cinquantina (o poco meno), comunque è abbastanza piacente, di statura bassa, capelli neri folti ma non lunghi. Mi dice con gentilezza di lasciare le mie cose nell'armadietto, di spogliarmi e infilarmi la classica "vestaglia" ospedaliera che si chiude coi lacci dietro. Detto mi da appuntamento a più tardi ed esce. Io con calma seguo le istruzioni. Dopo un po' di attesa vado in bagno (sono ovviamente un po' nervoso) e al mio ritorno trovo l'infermiera di prima in piedi davanti alla mia stanza, rasoio elettrico in mano che mi dice sorridente "Spulciamo?". Contraccambio il sorriso e rispondo emozionato "Spulciamo!".
In stanza, chiude la porta e mi dice: "Si distenda e si tiri più su che può la vestaglia."
MI distendo e faccio come dice, sono emozionato, anche perché appena mi sono disteso completamente nudo davanti a lei i suoi occhi si posano sul mio uccello, e riguardandomi mi dice sempre sorridendo "Faccia finta di essere al mare…", io le sorrido. Si avvicina, s'infila i guanti monouso, accende il rasoio e inizia a "spulciare". Lascio immaginare l'intensa emozione che mi pervade, io disteso nudo davanti a lei che armeggia attorno a mio uccello, la vibrazione del rasoio elettrico si scarica sul pube. Per radere i peli sul lato destro a un certo punto sfiora appena con la sua mano il mio uccello, ora col rasoio scende sotto le palle, me le solleva delicatamente e inizia a radere anche lì. In quel momento mi accorgo che il mio uccello, così stimolato, inizia a gonfiarsi. L'emozione si scinde: meglio sperare che si ammosci o che l'erezione cresca, rischiando che l'infermiera magari s'incazzi? Ovviamente il mio migliore amico ha già preso la sua decisione, non recede e prosegue l'indurimento. Mentre l'infermiera mi sta sul lato sinistro e sta rasando vicino alle palle, l'uccello è ormai completamente duro. Non so cosa fare né cosa dire, emozionato farfuglio un "mi scusi", al che lei con naturalezza mi risponde "non si preoccupi, non me ne neanche ero accorta". Probabilmente per togliermi dall'imbarazzo mi racconta di una sua collega a cui era successa una cosa simile e si era arrabbiata con il suo giovane paziente, cosa che lei non aveva approvato in quanto, mi dice, si capisce bene che non l'avesse fatto apposta. Iniziamo a parlare così di vari argomenti e il mio uccello inizia a riassopirsi. Ormai lei ha finito, mi invita ad andare in bagno a sciacquarmi col sapone, mi saluta con un sorriso e mi augura buona fortuna… Mezz'ora più tardi arriva un'altra infermiera e un infermiere con la barella a prendermi, tocca a me… mentre mi sposto dal letto alla barella, noto che l'infermiera (un po' più in età rispetto alla precedente) è piazzata di fronte a me, la mia vestaglia si alza un po' scoprendo l'uccello e lei me lo guarda con una fugace occhiata. Dopo pochi minuti mi ritrovo in sala operatoria, vestaglia alzata, vari medici attorno e due dottoresse di cui una molto giovane e anche piuttosto carina assistono il chirurgo nell'intervento… ma in quel momento ho altro a cui pensare, purtroppo…
Nella seconda parte racconterò la visita di controllo un paio di settimane dopo l'intervento.